Forum Pietroburgo, imprese Italia-Russia “come i Maneskin e Manizha”

Tavola rotonda allo Spief su ripresa, export, cooperazione economica

GIU 3, 2021 -

Italia-Russia Roma, 3 giu. (askanews) – Le imprese italiane e russe in Europa come i Maneskin e Manizha all’Eurovision: il confronto è originale e l’autore è Aleksandr Shokhin, il presidente dell’Unione Industriali e Imprenditori russi, che al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo (Spief) ha fatto notare come il gruppo italiano e la cantante russa di origini tagike siano stati tra i pochi a presentare una canzone nella loro madrelingua all’Eurovision Song Contest 2021. Spunto per auspicare che “Russia e Italia facciano sentire le loro voci sempre di più in Europa”, in tempi di pandemia e di rapporti economici e commerciali complicati dalle tensioni e sanzioni internazionali. Shokhin ha parlato al panel Italia-Russia organizzato nell’ambito del Forum Economico sulle rive della Neva, 24esima edizione dopo la pausa imposta l’anno scorso dal Covid-19, con il Qatar Paese ospite d’onore e tanti imprenditori a sondare il terreno della ripartenza russa. Al dibattito aperto dall’ambasciatore d’Italia in Russia Pasquale Terracciano hanno partecipato – alcuni in presenza, altri in videocollegamento – rappresentanti delle principali aziende e gruppi italiani attivi in Russia, da Intesa Sanpaolo a Maire Tecnomont a Enel, Pirelli, Danieli, ma anche Sace. Da parte russa, oltre a Shokhin, il presidente di SkolTech e Renova Group Victor Vekselberg, secondo cui tra Italia e Russia “il dialogo funziona, la cooperazione è bilaterale, è una strada a doppia corsia, con progetti che non riguardano solo il grande business”. La prova, dice Vekselberg, sono i nove studenti dall’Italia all’Istituto di Scienza e Tecnologia di Skolkovo, che ha già 40 diplomati italiani. “Siamo orgogliosi, pur in una difficile situazione la cooperazione con l’Italia in questo e altri campi è un esempio incoraggiante”, ha affermato l’imprenditore. Il quadro l’ha riassunto l’ambasciatore Terracciano, elencando nuovi progetti e accordi bilaterali al via. E’ vero che il quadro geopolitico resta teso e non può essere escluso un inasprimento, ha osservato il capomissione, “tuttavia in Russia sono in ripresa investimenti e consumi” e di conseguenza compaiono nuove opportunità “per il nostro export e le nostre società”. Nessuna impresa italiana, peraltro, ha lasciato la Russia durante la pandemia, ha evidenziato. I primi frutti si vedono: nel primo trimestre 2021 l’interscambio commerciale Italia-Russia è cresciuto del 9,3% e marcia “velocemente verso i livelli pre-pandemia”, ha fatto notare Terracciano.