Di Maio: rafforzare nostra presenza in Africa, a breve sede in Ciad

"Partner privilegiato dell'Italia con le sue potenzialità e sfide"

MAG 25, 2021 -

Africa Roma, 25 mag. (askanews) – L’Africa, con le sue potenzialità e sfide, “sta sempre più assumendo per l’Italia la veste di partner privilegiato e bacino di opportunità” come testimoniato dalla “crescente attenzione delle istituzioni” che si è tradotta negli ultimi anni nell’apertura di nuove sedi diplomatiche, ma anche in un migliore “posizionamento economico e commerciale delle nostre imprese”. E’ quanto ha sottolineato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo alla conferenza istituzionale promossa in occasione della Giornata mondiale dell’Africa. Di Maio ha voluto innanzitutto ricordare il “rapporto a tutto campo” che l’Italia può vantare con il continente, “fondato su legami profondi costruiti nel tempo, a partire dall’impegno nel settore della cooperazione allo sviluppo e dall’opera di tanti attori non istituzionali, come le fondazioni, le ong, gli enti benefici e religiosi”. A questa dimensione si è aggiunta la “crescente attenzione delle istituzioni” con “l’intensificarsi delle missioni governative, e la prossima settimana sarò in Niger, e una presenza più articolata”. Di Maio ha ricordato che “in Africa possiamo contare su 35 sedi diplomatiche e consolari, 9 istituti italiani di cultura, 9 uffici dell’agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, 11 uffici dell’agenzia per il commercio estero e l’internazionalizzazione delle imprese”. “Una rete che si è andata arricchendo, con l’istituzione di una rappresentanza permanente italiana presso l’Unione africana, l’unica di un paese europeo, e con la recente apertura di ambasciate in Guinea, Niger, Burkina Faso e Mali – ha aggiunto – e vogliamo continuare a rafforzarla nei prossimi anni, a partire dal Ciad, dove apriremo una sede diplomatica a breve”. Perchè, ha rimarcato il ministro, “il futuro del continente africano diventa per noi sempre più rilevante”. Se, da una parte, “le più numerose consultazioni elettorali, il peso assunto dalle organizzazioni regionali e il progetto di un’area africana di libero scambio ci dicono che l’Africa mira ad accrescere democrazia, livello di vita, integrazione, responsabilità diretta nell’affrontare i problemi africani”, tutte “tendenze positive da incoraggiare e sostenere”, dall’altra “restano però molte crisi”, a cui si aggiungono “perduranti sacche di povertà che, aggravate da pandemia e cambiamento climatico, sono fonti di instabilità e migrazioni irregolari, criminalità e terrorismo”. Senza dimenticare, ha proseguito il ministro, che “l’Africa conta oggi 1,2 miliardi di abitanti, il 40% dei quali con meno di 30 anni, ed entro il 2050 la popolazione raddoppierà”. Si tratta di “profonde trasformazioni” che offrono anche “importanti opportunità sotto il profilo economico e commerciale”, ha rimarcato il ministro, ricordando che “già numerose imprese italiane le stanno cogliendo alla luce della crescente domanda di investimenti, beni e servizi proveniente dal continente”. E se “nel corso degli ultimi anni, l’Italia figura tra i primi investitori nel continente, con un interscambio di 38 miliardi nel 2019, a fronte di un potenziale ancora ampio, l’Italia intende promuovere una strategia su più livelli per migliorare il posizionamento economico e commerciale delle nostre imprese nel continente”. Un processo che porti “il modello di cooperazione con l’Africa sub-sahariana verso un partenariato imprenditorale”. E “il patto per l’export sarà la cornice entro cui intensificare la collaborazione economica e industriale atrraverso business fora, b2B, e presentazioni paese, nonchè missioni degli operatori africani alle principali fiere in Italia”. Un quadro complesso che spiega perchè l’Africa è “una potenzialità, ma anche una sfida” e perchè “Italia ed Europa devono essere al fianco del continente africano, non solo in nome dell’amicizia che ci lega, ma anche perchè interesse strategico per il nostro paese”.