Libia, Di Maio: spari contro nostri pescatori inaccettabili

"Possibile accordo delimitazione"

MAG 19, 2021 -

Roma, 19 mag. (askanews) – “Lo sottolineo con forza, e lo abbiamo chiaramente detto alle autorità libiche: consideriamo inaccettabile che una loro unità abbia sparato contro le imbarcazioni italiane, esplodendo numerosi colpi che avrebbero potuto avere conseguenze ben più drammatiche per i nostri marittimi”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un’informativa alla Camera sulla Libia e il Medio Oriente, riferendosi all’episodio del 6 maggio scorso quando una motovedetta libica ha aperto il fuoco in direzione del peschereccio italiano Aliseo, al largo di Misurata, colpendone la plancia e alcune sovrastrutture e provocando ferite leggere al comandante. “L’episodio, di estrema gravità, testimonia – ancora una volta – che la zona al largo della Libia in cui operano i nostri pescherecci è molto pericolosa”, ha spiegato il titolare della Farnesina.

Luigi Di Maio ha ricordato che in “almeno altre tre occasioni negli ultimi due anni e mezzo, vicende analoghe sono state risolte, impedite o prevenute solo grazie a interventi tempestivi dell’Ambasciata d’Italia a Tripoli o di unità della nostra Marina in pattuglia nell’area”.

“La pericolosità non discende solo dalla situazione di conflitto che per diversi anni ha caratterizzato la Libia. Le aree dove i pescherecci in questione si recano si trovano infatti all’interno della Zona di Pesca Protetta proclamata dal Paese nel febbraio 2005”, ha sottolineato Di Maio, “la questione quindi non è tanto quella di sapere se i nostri pescatori possano andare a pescare in quelle acque. Conosciamo già la risposta, che è negativa. La questione principale e più urgente è quella di individuare strumenti alternativi di supporto economico per sostenere le categorie di pescatori e armatori, che più direttamente subiscono le conseguenze di questa condizione”.

“Intendiamo avviare un dialogo cooperativo con le autorità libiche, anche nel quadro della delimitazione delle rispettive aree marittime di interesse esclusivo. L’Italia sta lavorando a questa prospettiva già da gennaio, quando abbiamo proposto l’avvio di un negoziato bilaterale sul tema all’allora Governo di Accordo Nazionale”, ha aggiunto il ministro degli Esteri.

È evidente però che il negoziato, anche alla luce delle particolarissime condizioni politiche, istituzionali e di sicurezza nel Paese, richiederà tempi lunghi e comunque incompatibili con l’esigenza di dare una risposta immediata agli operatori economici italiani”, ha evidenziato il titolare della Farnesina.