Libia, Al-Mangoush: non siamo i guardiani delle frontiere Ue

Ministra: Ue rispetti accordi e finanzi la protezione dei confini

MAG 11, 2021 -

Roma, 11 mag. (askanews) – La Libia non può fungere da guardia di frontiera per l’Europa, nè tanto meno da rotta della miseria e dell’oppressione per gli africani. E’ quanto ha rimarcato la ministra degli Esteri libica, Najila al Mangoush, nel corso della visita fatta nei giorni scorsi alle località di el Gatrun e al Toum, al confine con il Niger, annunciando l’intenzione di siglare accordi bilaterali con i paesi di origine dei migranti, per favorirne il rimpatrio, e la presentazione a breve di un disegno di legge per inasprire le pene contro i trafficanti di esseri umani.

Nel discorso tenuto al valico di frontiera di Al-Toum, riportato dal ministero sul proprio sito, al Mangoush ha lanciato un appello ai paesi vicini per lo sviluppo di strutture regionali dedicate alla lotta ai traffici, ai flussi migratori e alla tratta di esseri umani. Quindi, rivolgendosi ai paesi europei li ha invitati a rispettare gli accordi firmati con la Libia e a garantire il finanziamento pari a quasi mezzo miliardo di dollari per la protezione delle frontiere. Perchè la “sicurezza e la stabilità della Libia possono essere raggiunte solo con uno stretto controllo e con la protezione dei confini”, ha sottolineato la ministra.