Israele, Netanyauh ha tempo sino a mezzanotte per formare governo

L'incognita dell'apertura agli islamisti

MAG 4, 2021 -

Roma, 4 mag. (askanews) – Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che deve affrontare un processo per corruzione, ha solo poche ore – sino alla mezzanotte di oggi – per riunire tutte le forze di destra del paese, o anche imbarcare gli islamisti, per formare il prossimo governo. In caso contrario il presidente Reuven Rivlin concederà questo mandato a un altro funzionario eletto.

Il Likud di Netanyahu (a destra) aveva vinto le elezioni legislative di marzo con 30 seggi, le quarte in meno di due anni in Israele, ed era stato incaricato dal presidente di formare il prossimo governo. Per raggiungere questo obiettivo, Netanyahu deve radunare una maggioranza di 61 su 120 parlamentari alla Knesset, il parlamento. Poiché il sostegno dei suoi alleati da parte dei partiti ebraici ultraortodossi non è sufficiente, il Primo Ministro ha intensificato i contatti nelle ultime settimane nella speranza di raggiungere questa soglia.

Netanyahu ha corteggiato la formazione di destra radicale Yamina (sette parlamentari) di Naftali Bennett e la coalizione di estrema destra “Sionismo religioso” (sei parlamentari) di Bezalel Smotrich. E ha anche proposto lunedì a Bennett, ex ministro della Difesa e difensore dello sviluppo degli insediamenti nella Cisgiordania occupata, di assumere prima la funzione di capo del governo, nel quadro di un possibile accordo di rotazione. al potere. Ma Bennett ha rifiutato l’offerta, accusando Netanyahu di battere il suo partito nelle ultime settimane.

I voti eventualmente uniti del Likud, dei partiti ultraortodossi e dell’estrema destra porterebbero il contatore a un totale di 59 parlamentari, appena sotto la soglia della maggioranza. Per ottenere questi due appoggi, Netanyahu deve o convincere il ribelle Gideon Saar, ex-Likud ferocemente contrario al Primo Ministro, a unirsi a lui, o ancora aprire a Mnsour Abbas, capo di Raam (4 eletti), una formazione islamista.

Nelle ultime settimane, i contatti si sono moltiplicati con Abbas, che non ha rifiutato di sostenere un governo Netanyahu senza parteciparvi. Ma un problema persiste: l’estrema destra, di cui alcuni esponenti hanno cantato nelle ultime settimane “Morte agli arabi” per le strade di Gerusalemme, si rifiuta di partecipare a un governo sostenuto dagli islamisti.