Niger, uccisi 137 civili, Borrell: determinati in lotta a terroristi

Governo ha decretato tre giorni di lutto nazionale

MAR 23, 2021 -

Roma, 23 mar. (askanews) – Sono 137 i civili rimasti uccisi negli attacchi di domenica scorsa nella regione occidentale di Tahoua, in Niger, non lontano dal confine con il Mali. Il bilancio definitivo è stato confermato dal governo, che ha decretato tre giorni di lutto nazionale.

In un comunicato citato dal sito ActuNiger, il governo ha condannato un “atto barbaro”, l’ennesima strage di civili avvenuta da inizio anno “messa in atto da individui senza fede e senza legge”. Il governo ha quindi invitato la popolazione a “maggiore vigilanza”, garantendo la propria determinazione a “portare avanti la lotta contro il terrorismo fino alla vittoria finale”.

La regione di Tahoua si trova a Est di quella di Tillabéry, situata nella cosiddetta zona “delle tre frontiere” tra Niger, Mali e Burkina Faso, teatro di ripetuti attacchi da parte dei gruppi jihadisti affiliati ad al Qaida o allo Stato islamico (Isis). Un altro attacco, il 15 marzo scorso, aveva causato la morte di 64 persone, mentre lo scorso gennaio erano stati uccisi oltre 100 civili.

In una nota, il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell, ha sottolineato come “oltre 200 civili” siano rimasti vittime di “violenza indiscriminata e senza frontiere da parte di gruppi terroristici”, che non hanno però impedito ai nigerini di “portare a termine un processo democratico storico”. Domenica scorsa, infatti, la Corte costituzionale ha confermato la vittoria di Mohamed Bazoum alle presidenziali, con il 55% dei voti ottenuti al ballottaggio, sancendo il primo passaggio di potere tra eletti dall’indipendenza del paese, nel 1960. Bazoum succederà a Mahamadou Issoufou, di cui è stato braccio destro, al potere dal 2011.

Nella nota, Borrell ha aggiunto che il Niger “può contare sull’Unione europea” nella sua lotta per portare sicurezza e stabilità al paese, sottolineando che “con questi attacchi contro civili indifesi, i terroristi rafforzano la nostra determinazione ad affrontarli”.