Crescono negli Usa i crimini d’odio contro gli asiatici: donne nel mirino

Sei uccise ad Atlanta. 3.800 attacchi nel 2020: cause, Covid e razzismo

MAR 17, 2021 -

Roma, 17 mar. (askanews) – L’uccisione di almeno sei donne asiatiche – tra le otto vittime complessive – nelle sparatorie avvenute nella notte italiana in diverse sale per massaggi alla periferia di Atlanta, nello stato americano della Georgia, è soltanto l’ultima manifestazione di odio nei confronti della popolazione di origine asiatica negli Stati Uniti. Violenti attacchi, abusi, molestie e insulti contro asiatici-americani, infatti, si sono moltiplicati a dismisura dall’inizio della pandemia di Covid-19, e secondo attivisti ed esperti di sicurezza si tratterebbe per la maggior parte di crimini d’odio legati alla retorica che vede i cittadini asiatici all’origine della diffusione del coronavirus. Alcuni hanno direttamente incolpato la retorica anti-cinese dell’ex presidente Donald Trump, che ha spesso menzionato la pandemia come “virus cinese” o “influenza kung”.

Alla fine dell’anno scorso, le Nazioni Unite hanno pubblicato un rapporto che descriveva “un livello allarmante” di violenza di matrice razzista e altri episodi di odio contro gli asiatici americani, anche se è difficile determinare i numeri esatti di tali crimini e casi di discriminazione, poiché nessuna organizzazione o agenzia governativa ha monitorato il problema a lungo termine e gli standard di segnalazione possono variare da regione a regione.

Secondo una ricerca pubblicata ieri dal forum “Stop AAPI Hate”, sono stati segnalati quasi 3.800 incidenti in circa un anno, dall’inizio della pandemia. E’ un bilancio significativamente più alto rispetto a quello dell’anno scorso, pari a circa 2.800 episodi di odio a livello nazionale. Le donne rimaste vittime di crimini d’odio rappresentano una quota molto più alta, il 68%, rispetto agli uomini, che sono il 29% del totale. Russell Jeung, professore di studi asiatici americani presso la San Francisco State University e fondatore del forum, ha dichiarato a NBC Asian America che la fusione di razzismo e sessismo, incluso lo stereotipo secondo cui le donne asiatiche sono mansuete e sottomesse, potrebbe essere un altro fattore determinante per questa disparità.

Ma la pandemia, ha avvertito Jeung, ha fornito un’altra “scusa” per prendere di mira le donne asiatiche.

“Abbiamo notato che fin dall’inizio, è stato un vero e proprio modello coerente”, ha detto Jeung. “I bulli attaccano chi pensano sia vulnerabile, e lo vediamo nelle nostre popolazioni di anziani e giovani”, ha aggiunto.

I dati, che includono incidenti verificatisi tra il 19 marzo dello scorso anno e il 28 febbraio di quest’anno, mostrano che nel solo 2021 si sono verificati circa 503 incidenti. Le molestie verbali sono sate le più comuni, rappresentando rispettivamente il 68,1% e il 20,5% delle segnalazioni. La terza categoria più comune, l’aggressione fisica, ha rappresentato l’11,1% degli incidenti totali. Più di un terzo degli incidenti si è verificato in aziende, il principale luogo di discriminazione, mentre un quarto è avvenuto in strada.

Jeung ha messo in guardia dal descrivere gli ultimi numeri come un’improvvisa “ondata” di episodi di odio perché molti degli incidenti del 2020 sono stati segnalati retroattivamente nel 2021, secondo il rapporto, e c’è sempre stato un problema “chiaro” di sottostima nella comunità. “Pensavamo di aver avuto una tregua o sembrava che ci fosse una tregua durante l’estate, ma penso che le persone stessero solo segnalando meno e che è diventato una sorta di normalizzazione”, ha spiegato. “Ma ora con maggiore attenzione, penso che le persone stiano segnalando di nuovo. Penso che ci siano state continue molestie nei confronti degli asiatici e ora continuiamo a vedere segnalazioni”.

Da parte sua, Karthick Ramakrishnan, fondatore e direttore dei dati demografici e della ricerca politica non profit AAPI Data, ha avvertito che questi crimini d’odio non possono essere riassunti solo con l’accresciuto sentimento anti-asiatico testimoniato durante la pandemia.

L’esperto ha confermato una confluenza di fattori, inclusi gli effetti della povertà esacerbati dalla pandemia. “C’è una complessa varietà di fattori, ma la realtà fondamentale è che c’è un aumento del numero di americani asiatici che si sentono insicuri”, ha confermato.

Durante la sua prima settimana in carica, il presidente Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo che essenzialmente vieta l’uso di un linguaggio aggressivo all’interno del governo federale, come quello utilizzato dal suo predecessore Trump per accusare gli asiatici – e la Cina in particolare – di essere all’origine della pandemia. E con i Democratici che ora hanno il controllo di entrambe le Camere del Congresso, deputati e attivisti stanno chiedendo maggiore attenzione e più risorse dedicate a questo tema delicato.

La deputata della California Judy Chu, presidente dell’Asia Pacific American Caucus, ha definito i recenti incidenti “un punto di crisi” per la comunità. Chu e altri legislatori stanno spingendo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti a espandere gli sforzi per denunciare, rintracciare e perseguire i crimini ispirati dall’odio. A livello statale, ricorda infine la Bbc, i parlamentari della California hanno stanziato 1,4 milioni di dollari in fondi statali per espandere la raccolta dei dati, le iniziative di difesa e le risorse per le vittime.

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