IIC Copenaghen: “Revolutionary Girls. Donne disegnate da donne”

Dal 22 febbraio al 19 marzo

MAR 1, 2021 -

Roma, 1 mar. (askanews) – “Revolutionary Girls. Donne disegnate da donne”. In preparazione della Giornata internazionale della donna, l’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen presenta un percorso dedicato ad alcuni dei personaggi femminili più rivoluzionari del fumetto italiano.

Dal 22 febbraio al 19 marzo, ogni lunedì, mercoledì e venerdì, immagini, testi e interviste accompagneranno lettrici e lettori della Danimarca in un viaggio alla scoperta delle protagoniste italiane della nona arte.

Da più di cento anni, il fumetto è una delle presenze costanti nelle riviste, nelle edicole e nelle librerie d’Italia. Inizialmente pubblicati per il divertimento dei bambini, i fumetti hanno presto cominciato a rivolgersi anche agli adulti, con i linguaggi della satira, del giallo o del reportage – e oggi, nella forma di graphic novel, lavori seriali, webcomic o autoproduzioni, mostrano appieno le potenzialità del loro linguaggio a un pubblico sempre più eterogeneo.

In tutti questi decenni, le donne sono sempre state presenti nel fumetto italiano: a partire da Paola Lombroso, l’ideatrice del Corriere dei Piccoli, il primo settimanale che nel lontano 1908 venne dedicato al fumetto nel Bel Paese. E se negli anni Quaranta esordisce Lina Buffolente, considerata la prima fumettista italiana, sempre donne sono le creatrici di uno dei personaggi più iconici della nona arte, Diabolik, nato dalle menti di Angela e Luciana Giussani; così come la storica rivista linus ebbe negli anni Ottanta Fulvia Serra come direttrice. Tuttavia, quasi sempre le donne si sono trovate in netta minoranza: minoranza che perdura tuttora, se secondo una recente indagine del gruppo di ricerca MeFu – Mestieri del Fumetto le fumettiste sono appena il 25,4% degli autori in attività.

Poche non vuol dire però silenziose: le donne del fumetto sanno farsi sentire, sia come autrici che come personaggi. Revolutionary Girls. Donne disegnate da donne è una mostra virtuale dedicata alla scoperta di alcuni dei personaggi femminili italiani più rivoluzionari della nona arte, scritti e disegnati dalle maggiori fumettiste del nostro Paese.

Protagoniste sono sia le autrici – che impareremo a conoscere nei post e nelle interviste video – sia i personaggi delle opere prese in esame, che hanno contribuito non solo a raccontare lo spirito della loro epoca ma anche a dirci qualcosa di più del nostro fumetto. Bambine, pensatrici, artiste, scienziate: esistite realmente o frutto della fantasia delle loro creatrici, tutte le nostre “revolutionary girls” vivono (o hanno vissuto) in Italia, accomunate da un carattere appassionato, ribelle e spesso rivoluzionario.

“Dal 22 febbraio al 19 marzo presenteremo i fumetti di autrici quali Sara Colaone, che insieme a Francesco Satta e Luca De Santis ha realizzato Leda, graphic novel dedicata alla scrittrice anarchica Leda Rafanelli; Vanna Vinci, che ne La Casati. La musa egoista ripercorre la vita della celebre nobildonna e mecenate italiana; Silvia Rocchi, interprete con disegni e parole dei versi di Alda Merini; Ilaria Ferramosca e Chiara Abastanotti, che hanno raccontato la storia della coraggiosa Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa dalla ‘ndrangheta; Silvia Ziche, che in …e noi dove eravamo? ha riportato le assenze e le conquiste delle donne nei secoli passati”, si legge sul sito dell’IIC danese.

“Parleremo inoltre del progetto collettivo di Comics & Science (con il numero disegnato da Alice Milani e Claudia Flandoli), dedicato alle più grandi menti matematiche femminili, e della recente biografia a fumetti di Roberta Balestrucci Fancellu e Laura Vivacqua dedicata all’astrofisica Margherita Hack”.

Non mancheranno personaggi femminili “di finzione”: Valentina Mela Verde e la Stefi ci faranno scoprire Grazia Nidasio, presentata dall’autrice ed editrice Laura Scarpa e con cui getteremo uno sguardo vivace sull’Italia dagli anni Settanta agli anni Duemila.

“Se a volte le donne sembrano scomparire sullo sfondo della storia, esistono protagoniste che non possono fare a meno di apparire e sconvolgere l’esistenza di chi le circonda. È il caso di molti personaggi narrati dalla fumettista Vanna Vinci: fra le ragazze rivoluzionarie da lei raccontate troviamo anche la marchesa Luisa Casati, celebre collezionista d’arte che attraversò la prima metà del Novecento, modellando la propria vita e il proprio aspetto come fossero opere d’arte. Ne “La Casati. La musa egoista” (2013, Rizzoli Lizard) scopriamo stranezze e aneddoti dell’eccentrica marchesa attraverso le testimonianze di chi l’ha conosciuta bene, dai familiari ai molti artisti che l’hanno immortalata – da Gabriele d’Annunzio a Romaine Brooks”, scrive l’IIC di Copenaghen sulla sua pagina Fb.

“Vanna Vinci ha raccontato le storie di altre grandi donne, fra cui Maria Callas, Tamara de Lempicka e Frida Kahlo, e affidato le proprie pungenti riflessioni alle strisce e vignette della Bambina Filosofica”.