Covid, Ue vara il piano Hera Incubator per anticipare le varianti

Von der Leyen: "Collaborazione fra industria, ricerca e Stati"

FEB 17, 2021 -

Roma, 17 feb. (askanews) – La Commissione europea ha proposto, oggi a Bruxelles, un’azione immediata per preparare l’Europa alla crescente minaccia delle varianti del coronavirus Covid-19, con un piano europeo di preparazione alla bio-difesa chiamato “Hera Incubator”.

Il piano prevede la collaborazione di ricercatori, aziende biotecnologiche, produttori e autorità pubbliche nell’Ue e nel mondo per rilevare le nuove varianti del virus che emergeranno, fornire incentivi per sviluppare nuovi vaccini o adattare quelli esistenti alle varianti, rendere più rapido il processo di approvazione di questi vaccini e garantire il potenziamento delle capacità di produzione.

Agire subito è importante, sottolinea la Commissione, in quanto continuano ad emergere nuove varianti del virus e le sfide da affrontare aumentano con l’aumento di scala della produzione di vaccini. L'”Incubatore Hera” fungerà anche da modello per la preparazione a lungo termine dell’Ue alle emergenze sanitarie.

“Presentiamo oggi – ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen durante una videoconferenza stampa a Bruxelles – la nuova tappa della nostra strategia per combattere il coronavirus. La campagna di vaccinazione progredisce: ad oggi circa 33 milioni di dosi sono state consegnate” nei paesi Ue, “22 milioni di persone hanno ricevuto almeno una dose e 7 milioni anche la seconda dose. Dobbiamo ora accelerare le vaccinazioni nelle settimane e nei mesi a venire. Le consegne delle dosi dei tre vaccini già approvati aumenteranno, e in più dei nuovi vaccini saranno disponibili in un prossimo futuro, dopo l’approvazione dell’Ema”, l’Agenzia europea dei medicinali.

“Tuttavia – ha sottolineato la presidente della Commissione – la situazione si sta evolvendo: vediamo sempre più dei casi di Covid-19 legati alle nuove varianti, che continuano a emergere in Europa e nel mondo. Finora i vaccini approvati nell’Ue sembrano essere ancora efficaci contro le varianti, ma queste sono più infettive, e più ci saranno contagi, più saranno possibili delle nuove varianti, e più queste varianti saranno resistenti ai vaccini esistenti”.

“Le varianti inizialmente identificate in Gran Bretagna, Brasile e Sudafrica – ha rilevato von der Leyen – rappresentano un potenziale cambiamento di paradigma nella lotta al Covid-19. Nelle scorse settimane i paesi dell’Ue hanno osservato un sostanziale aumento nel numero e nella proporzione dei casi di Covid-19 causati dalle varianti”.

“Guardando alla situazione in evoluzione – ha continuato la presidente dela Commissione – sappiamo quanto il tempo e le strutture siano essenziali. Per questo oggi lanciamo l’iniziativa ‘Hera Incubator’, che consiste un una nuova cooperazione pubblico-privato che metterà in comune le conoscenze e le risorse dell’industria, della comunità dei ricercatori e degli scienziati l’intero settore sanitario, e delle autorità pubbliche e agenzie regolatorie. L’obiettivo è usare la nostra forza combinata per anticipate la prossima fase dell’evoluzione di questo virus”.