Usa, uomo spara in una clinica del Minnesota: un morto e 4 feriti

Arrestato dopo attacco. Era insoddisfatto delle cure mediche ricevute

FEB 10, 2021 -

Roma, 10 feb. (askanews) – Un uomo di 67 anni, insoddisfatto dell’assistenza sanitaria ricevuta, ha aperto il fuoco in una clinica del Minnesota, uccidendo una persona e ferendone altre quattro. Gli artificieri stanno inoltre indagando su un dispositivo sospetto lasciato sul posto e su altri presunti ordigni abbandonati nel motel dove alloggiava.

Tutte le persone coinvolte nella sparatoria, riferisce la Abc, sono state portate d’urgenza in ospedale, ma una non è riuscita a sopravvivere. Tre di loro sono in condizioni critiche ma stabili, un’altra è stata dimessa dopo essere stata assistita nella notte.

L’attacco è avvenuto nella mattinata di ieri, ora americana, in una clinica di Buffalo, a circa 65 chilometri a nord-ovest di Minneapolis. Le autorità hanno detto che ad aprire il fuoco è stato Gregory Paul Ulrich, un cittadino locale, poi arrestato prima di mezzogiorno.

Sebbene la polizia abbia riferito che è ancora troppo presto per dire se Ulrich avesse un obiettivo specifico, i registri del tribunale locale mostrano che gli era stato ordinato di non avere contatti con un uomo il cui nome corrisponde a quello di un medico della clinica.

Le autorità intervenute sul posto hanno trovato un dispositivo sospetto e sono state costrette a evacuare l’edificio, ha confermato lo sceriffo della contea di Wright Sean Deringer. Non è immediatamente chiaro se quel dispositivo sia esploso, ma le riprese televisive hanno mostrato diverse finestre con i vetri in frantumi nella clinica, spiega la Abc. Deringer ha detto che altri presunti ordigni sono stati individuati anche in un motel dove Ulrich aveva soggiornato. Anche in questo motel sono state trovate almeno due finestre rotte.

Il movente di Ulrich non è stato ancora accertato con esattezza, ma il capo della polizia Pat Budke ha detto che Ulrich ha avuto una lunga storia di conflitti con i centri di assistenza sanitaria della zona. “Tutto quello che posso dire è che è una storia che abbraccia diversi anni e che sicuramente lui non è soddisfatto dell’assistenza sanitaria che ha ricevuto”, ha aggiunto.

Al momento, secondo Budke, sembra escluso il movente di terrorismo interno. “Nessuna delle informazioni che abbiamo indicherebbe che era insoddisfatto a tal punto da indirizzare la sua rabbia verso chiunque, ha preso di mira solo le persone all’interno delle strutture in cui era stato trattato o dove avevano tentato di fornirgli delle cure”, ha commentato il capo della polizia.