Onu: nel 2020 ripresa cooperazione su missili tra Nordcorea e Iran

Sviluppata collaborazione su armi balistiche a lungo raggio

FEB 9, 2021 -

Roma, 9 feb. (askanews) – La Corea del Nord e l’Iran avrebbero ripreso nel 2020 la loro cooperazione nello sviluppo di missili a lungo raggio, secondo un rapporto delle Nazioni Unite presentato ieri al Consiglio di sicurezza che conferma anche le continue violazioni delle risoluzioni Onu in campo nucleare da parte di Pyongyang.

In questo documento annuale, a cui l’Afp ha avuto accesso, si afferma che Teheran nega tale cooperazione, che è stata segnalata anche da un Paese non identificato dai suoi autori, un gruppo di esperti Onu incaricati di monitorare le molteplici sanzioni imposte a Pyongyang per costringerla a sospendere i suoi programmi di armi nucleari e balistiche.

Nel 2020 “il gruppo ha continuato a indagare sulle accuse di cooperazione tra Corea del Nord e Iran sui missili balistici”, scrivono gli esperti nel loro rapporto. “Secondo uno Stato membro, la Corea del Nord e l’Iran hanno ripreso la cooperazione su progetti di sviluppo di missili a lungo raggio. Questa ripresa della cooperazione avrebbe incluso il trasferimento di parti essenziali, e la spedizione più recente è avvenuta nel 2020”, si aggiunge nel rapporto.

In una risposta del 21 dicembre 2020 alle domande poste dagli esperti, l’Iran ha precisato che si tratta di “informazioni false” e di “dati fabbricati” ad arte, che “potrebbero essere stati utilizzati nelle indagini”, hanno ricordato gli esperti nel loro rapporto. Ma per quest’ultimo, non ci sono dubbi sulle attività della Corea del Nord. “Durante il periodo in esame, la Corea del Nord ha mantenuto e sviluppato i suoi programmi di missili nucleari e balistici, in violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu”, si afferma nel documento.

Nel 2020, la Corea del Nord ha riferito di “prepararsi per i test e la produzione di nuove testate per missili balistici e lo sviluppo di armi nucleari tattiche”, si ricorda anel rapporto. Pyongyang “ha prodotto materiale fissile, mantiene impianti nucleari e sta modernizzando la sua infrastruttura di missili balistici”. Il Paese, si aggiunge, “ha continuato a cercare all’estero attrezzature e tecnologie per questi programmi”.

Il gruppo Onu segnala inoltre di aver “indagato su casi di acquisizione di navi da parte della Corea del Nord, di vendita di diritti di pesca e di prosecuzione delle esportazioni di carbone in violazione delle sanzioni”. Queste ultime avrebbero fruttato a Pyongyang almeno 370 milioni di dollari. Citando un possibile effetto della chiusura delle frontiere a causa della pandemia di Covid-19, gli esperti però hanno notato “che le spedizioni di carbone sembrano essere state in gran parte sospese dalla fine di luglio 2020”.

La Corea del Nord è soggetta alle sanzioni delle Nazioni Unite dal 2006. Le misure sanzionatorie sono state rafforzate nel corso degli anni dal Consiglio di sicurezza nel tentativo di tagliare i finanziamenti per i programmi nucleari e per i missili balistici di Pyongyang.