La musica italiana torna a Mosca con l’ensamble Soqquadro Italiano

Alla Zaryadye Grand Hall "La Stavaganza", contaminazioni di generi per un Gran Tour speciale

FEB 3, 2021 -

Roma, 3 feb. (askanews) – La musica italiana torna a Mosca, con una serata dedicata al nostro Paese e alle sue bellezze, sulle tracce di una nuova normalità che riscriva il modo di vivere lo spettacolo. Stasera alla Zaryadye Grand Hall va in scena “La Stavaganza”, progetto che contamina generi e linguaggi tra musiche vivaldiani e video proiezioni in un Grand Tour delle più belle città d’Italia. Protagonista è l’ensemble Soqquadro Italiano, tra i più innovativi del panorama musicale europeo, accanto alla Novaya Rossya State Symphony Orchestra. Oggi il primo gruppo italiano ad arrivare in Russia per un’esibizione dall’inizio dell’emergenza da Covid-19.

Una serata decisamente fuori dall’ordinario in quella che è la più moderna sala da concerto di tutta la Russia. L’ensemble Soqquadro Italiano, gruppo oggi considerato tra i più originali e innovativi dell’odierno panorama musicale europeo, sarà protagonista di un evento crossover che già per il fatto di essere realizzato oggi, con tutto il continente europeo alle prese con la pandemia, ha dell’incredibile.

Nell’enorme Zaryadye Grand Hall, a due passi dal Cremlino, l’ensemble italiano guidato da Claudio Borgianni (concept e direzione artistica) e Vincenzo Capezzuto (voce) porterà in scena un progetto dal titolo emblematico “La Stravaganza”, accompagnato dall’orchestra di casa, la Novaya Rossya State Symphony Orchestra, il cui direttore artistico è Yuri Bashmet, diretta per l’occasione da un altro italiano, Massimo Alessio Taddia.

Una serata bizzarra e unica prima di tutto quindi per ciò che riesce a realizzare: nei giorni del lockdown, con le frontiere sigillate e gli eventi congelati, i Soqquadro Italiano saranno, infatti, l’unico gruppo italiano a varcare le porte della Russia dall’inizio della pandemia e concretizzare un viaggio extra Schengen per esibirsi in uno show dal grande respiro. Un progetto che, sottolineano i suoi creatori Claudio Borgianni e Vincenzo Capezzuto, oltre a ridare ossigeno al mondo della musica dal vivo, vuole ripensare il modo di fare spettacolo, riscrivendo una nuova normalità che, per forza di cose, sarà la quotidianità del dopo pandemia.

«Quello che stiamo cercando di fare con questo modello di live performance – spiega Claudio Borgianni, cofondatore e direttore artistico di Soqquadro Italiano – è una precisa ricerca di nuove strade e di un nuovo ordine per il mondo della musica classica e non solo. Siamo convinti che il profondo cambiamento innescato dalla pandemia da Covid-19 non si esaurirà in un semplice ritorno a ciò che si realizzava un tempo. È necessario ripensare fin da ora la nuova normalità del domani, che andrà ridisegnata». Ecco dunque un progetto di ampia spettacolarità, pensato, al tempo stesso, per muovere il minor numero di persone possibile; un format che si fa luogo di incontro culturale – in questo caso tra il mondo russo e quello italiano – a distanza, favorendo le condizioni ideali tanto dal punto di vista progettuale e realizzativo, tanto da quello politico istituzionale, relazionale e politico.

«Mettere in piedi progetti come questo, tra le infinite complicazioni nelle quali si è costretti a muoversi oggi – prosegue Borgianni – ha senso solo se, facendo di necessità virtù, iniziamo a guardare fin da ora le cose con un’ottica nuova, creando solchi lì dove non c’erano, ripensando i protocolli e offrendo occasioni per ridare una nuova organicità a questo settore in grande difficoltà».

Dedicato a Vivaldi, “La Stravaganza”, il cui debutto è avvenuto nel 2016 all’International Winter Festival di Sochi diretto da Yuri Bashmet, è infatti un raffinato gioco di fusione cross mediale che ripropone i suoni vivaldiani in vesti completamente nuove, inaspettate e stravaganti, che contaminano la classica con il jazz, il pop e la musica contemporanea. Sul palco l’ensemble solista (ospite) e l’orchestra da camera (di casa), impegnati in un divertente e affascinante dialogo che si muove su suggestive videoproiezioni d’arte – affidate alla visual designer Cristina Spelti – con immagini di città italiane, abbinate a ogni singolo brano: un Grand Tour virtuale che si snoda tra Mantova, Venezia, Ferrara, Roma, Firenze, Urbino, Torino, Napoli, Bologna e Milano.

Un tributo all’Italia prima ancora che alla musica del Barocco, periodo storico a cui Soqquadro Italiano guarda da sempre con attenzione particolare, rispolverandolo e contaminandolo in un “caos ordinato” di modernità e tradizione, che sta alla base del nome stesso del gruppo. E all’Italia sono spesso dedicati i progetti dell’ensemble bolognese mirati a integrare turismo, musica e patrimonio culturale italiano, in un’ottica di condivisione esperienziale tra pubblico e artisti, alla ricerca di nuovi modi per creare e fruire la musica.

«In un momento difficile come quello che stiamo vivendo – sottolinea Vincenzo Capezzuto, voce e cofondatore di Soqquadro Italiano – credo sia ancora più importante dare un segnale forte e realizzare qualcosa di fuori dall’ordinario. Dopotutto l’essenza stessa del nostro ensemble si basa proprio su questa attitudine. La parola “soqquadro”, nella lingua italiana, oltre a essere l’unica parola che prevede la doppia “q”, significa portare disordine, scompiglio, mettere sotto sopra. Ed è proprio con questa idea di fondo che di volta in volta ci approcciamo a un repertorio musicale che spazia dalla musica antica, jazz, pop ed elettronica rimanendo sempre aperti ad accogliere nuovi stimoli creativi sia dal punto di vista artistico che produttivo».

Un evento reso possibile dalla collaborazione con Retropalco, Giovanna Losco Artist Manager e Romagna Musica, che vedrà sul palco Luciano Orologi (sax soprano, clarinetto basso e dan-moi), Giovanna Losco (cembalo e toy-piano), MARCO FORTI (CONTRABBASSO) e Leonardo Ramadori (percussioni) e Vincenzo Capezzuto (voce).