Ice e Eataly fanno “sistema” per sostenere Made in Italy nel mondo

Un anno di iniziative in 10 negozi della catena per promuovere enogastronomia

GEN 27, 2021 -

Roma, 27 gen. (askanews) – Fare sistema. E’ questa la parola d’ordine che lega e legherà ancora di più nel 2021 Eataly e Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. L’obiettivo, presentato in diretta dai canali Instagram di Eataly che oggi compie 14 anni, è unire le forze per aumentare la conoscenza della cultura italiana del mangiar bene promuovendo l’agroalimentare Made in Italy nel mondo e la cultura che sta dietro ai prodotti.

“Oggi sono 14 anni dall’apertura del primo Eataly a Torino, il 27 gennaio 2007. E’ stato un negozio rivoluzionario – ha detto Nicola Farinetti, amministratore delegato di Eataly aprendo la diretta – E oggi siamo qua perché abbiamo scelto il giorno del nostro compleanno per raccontare un progetto bellissimo sviluppato con Ice”.

Farinetti ha sottolineato la necessità di ripartire “nel 2021 cercando di esser ottimisti” e “raccontando la grande biodiversità agroalimentare italiana all’estero” grazie a un calendario “pieno di eventi e di iniziative” studiati con Ice.

Per il presidente di Ice, Carlo Ferro, questo accordo rispecchia la mission dell’Agenzia che è quella di “accompagnare le piccole e medie imprese italiane nella promozione dei loro prodotti nel mondo”. Un mercato, quello dell’export, che vale “un terzo del Pil e ha già iniziato a recuperare” dopo l’anno terribile e la pandemia.

“E’ la prima volta che facciamo insieme un progetto così strutturato e data la straordinarietà del momento serviva un progetto straordinario – ha sottolineato l’ad di Eataly – In 10 negozi Eataly nel mondo, tra cui i due di New York, Toronto, Stoccolma, Dubai, Monaco, Los Angeles, ci concentreremo nel racconto della cultura, del life style italiano, attraverso newsletter, articoli, degustazioni. Nel mondo c’è necessità di raccontare il prodotto per far capire il suo valore e insegnare al consumatore a comprarlo e utilizzarlo a casa”.

Oggi la partnership è stata lanciata “con tre dirette con i negozi che a coppia ‘si scontrano’ sul vino, sulla pasta e sull’olio”. Dal canto suo l’Ice ha ribadito l’importanza del settore agroalimentare con un “export che vale il 10% dei 585 miliardi di beni e servizi italiani all’estero” e che è “rappresentativo della combinazione perfetta tra territorio, cultura e stile di vita” e “di una grande storia”. Inoltre, il settore ha tenuto, “crescendo dell’1,4%” anche nel 2020, anno terribile per l’export italiano e mondiale.

L’Ice, ha spiegato Ferro, intende sostenere le pmi e le micro imprese italiane “e le tante eccellenze ancora sconosciute” “facendo leva sui newtork che esistono e sui canali digitali” e portando, come obiettivo finale del 2021 “6.000 pmi a vendere sull’ecommerce”. L’Ice, infatti, ha firmato accordi che consentono alle aziende di “accedere alle vetrine dedicate al Made in Italy su grandi portali come Alibaba, Amazon e Ebay”. “Spostare la capacità delle imprese di servire i clienti sui canali digitali ha due vantaggi: essere più rapidi per la ripartenza e più visionari per posizionarsi su modelli di consumo che stanno cambiando nel mondo”, ha aggiunto Ferro.

“Siamo concentrati sui piccoli produttori che fanno più fatica di emergere all’estero – ha raccontato Farinetti ricordando anche l’inizio della storia di Eataly – Abbiamo portato 3.000-4.000 prodotti mai arrivati negli Stati Uniti facendo tutto, dalla traduzione dell’etichetta alle scatole”. Un servizio per “chi ha minore capacità organizzativa” o un “polmone finanziario insufficiente per fare da soli”, ha aggiunto Ferro parlando della missione Ice, cioè “servire meglio piccole e micro imprese che in Italia sono il 90% del tessuto produttivo e più del 50% delle esportazioni”.

Nel corso della diretta si è parlato anche di lotta all’italian sound. Per Farinetti la ricetta per combattere i prodotti falsi “è battersi per portare all’estero ancora più prodotti italiani” perché “la qualità arriva al palato dei clienti”. Per Ferro serve anche avviare “una comunicazione positiva del Paese” e a questo servirà la campagna “da 50 milioni di euro lanciata dal ministero degli Esteri in tutto il mondo per accomagnare il bello, il ben fatto e le eccellenze italiane” mettendo insieme “attori privati e pubblici” per arrivare al successo, importante per tutti.