Sudcorea, condannato a 2 anni e mezzo l’erede di Samsung

Lee implicato nel caso che ha portato in carcere ex presidente Park

GEN 18, 2021 -

Roma, 18 gen. (askanews) – L’erede dell’impero Samsung Lee Jae-yong è stato condannato oggi a 2 anni e mezzo di prigione in un nuovo processo che riguarda la vicenda di corruzione in cui è stata condannata anche l’ex presidente Park Geun-hye. Lo scrive l’agenzia di stampa Yonhap, segnalando che Lee è tornato dietro le sbarre.

L’alta corte di Seoul ha dato a Lee, che formalmente è il vicepresidente della Samsung Electonics, una condanna per aver pagato mazzette a Park e all’enigmatica amica della presidente, la “sciamana” Choi Soon-sil, al fine di ottenere il sostegno a un trasferimento di funzioni manageriali più fluido all’interno della Samsung, un chaebol (conglomerato industriale) particolarmente centrale nel sistema industriale sudcoreano.

“Ha attivamente e prontamento offerto tangenti a Park su richiesta e si è impegnato in attività improprie di sollecitazione, anche se implicite, a un sostegno nel trasferimento del potere gestionale”, ha scritto la corte nel verdetto.

Park, che è stata destituita per corruzione a abuso di potere, è stata anche condannata la scorsa settimana a 20 anni di carcere. Choi, dal canto suo, è stata condannata a giugno a 18 anni di prigine per abuso di potere e corruzione.

A Lee è andata comunque meglio di quanto avrebbero voluto i magistrati d’accusa, i quali avevano chiesto nove anni di carcere.