Pence non destituisce Trump, verso voto già oggi per impeachment

Il no del vicepresidente, democratici spingono per rapido voto

GEN 13, 2021 -

Roma, 13 gen. (askanews) – La Camera dei Rappresentanti Usa ha votato nella notte per approvare una risoluzione per chiedere la rimozione di Donald Trump dalla presidenza Usa attraverso l’applicazione del XXV Emendamento della Costituzione, in seguito all’azione violenta di estremisti trumpiani che il 6 gennaio hanno dato l’assalto al Congresso. Il voto però non ha effetto pratico, perché il vicepresidente Mike Pence – titolare dell’eventuale azione in base a questo articolo della Costituzione – ha chiarito che non ha intenzione di applicare questo potere poche ore prima.

La via per far saltare quindi Trump a pochi giorni dalla scadenza del suo mandato passa qundi attraverso una procedura d’impeachment, la seconda volta che il presidente uscente viene sottoposto a questo processo.

I democratici l’hanno presentato motivandola con l’accusa di Trump di aver incitato l’insurrezione, lanciando false accuse in merito all’esito dell’elezione presidenziale, che ha visto la vittoria di Joe Biden, il quale giurerà a Washington il 20 gennaio in un clima presumibilmente teso.

Il voto sull’impeachment, secondo i piani dei democratici, dovrebbe arrivare oggi stesso, a una settimana dall’azione violenta dei suprematisti ed estremisti filo-Trump che hanno fatto irruzione violenta nel Campidoglio.

La risoluzione votata nella notte americana, presentata dal rappresentante democratico del Maryland Jamie Riskin, chiedeva a Pence di “usare immediatamente is uoi poteri in base alla sezione 4 del XXV Emendamento per convocare e mobilitare i principali funzionari dei dipartimenti esecutivi del gabinetto per dichiarara quello che è occio a una nazione atterrita: che il Presidente non è in grado di svolgere in maniera efficace gli incarichi del suo ufficio”. E di assumere “i poteri e le competenze dell’ufficio come Presidente ad acta”.

Ma Pence, prima del voto, ha inviato una lettera alla speaker della Camera Nancy Pelosi respingendo l’idea. “Con soli otto giorni alla fine del mandato del Presidente, voi e il caucus democraticio chiedete che il gabinetto e io invochiamo il XXV EMendamento. Io non credo che questa modalità d’azione sia nel migliore interesse della nostra nazione o in linea con la nostra Costituzione”, ha scritto Pence.

Pelosi, dal canto suo, non si è fatta attendere e con grande rapidità ha annunciato i nomi dei parlamentari democratici che serviranno come manager dell’impeachment, rappresentando l’accusa di fronte al Senato, dove si svolgerà il processo di destituzione. “Questa notte ho il solenne privilegio di nominare i manager per l’impeachment di Trump. E’ loro compito costituzionale e patriottico presentare il caso per l’impeachment e la rimozione del presidente. Lo faranno guidati dal loro grande amore per il Paese, con la determinazione di proteggere la nostra democrazia”, ha scritto Pelosi in una nota. I nove manager sono Jamie Raskin, Diana DeGette, David Cicilline, Joaquin Castro, Eric Swalwell, Ted Lieu, Stacey Plaskett, Joe Neguse e Madelein Dean.