Libia, Maitig: “Scambio di prigionieri per liberare i pescatori”

La soluzione proposta del vicepresidente del Consiglio presidenziale

NOV 26, 2020 -

Roma, 26 nov. (askanews) – “Lavoriamo assiduamente per la liberazione dei pescatori italiani. Anche oggi i miei collaboratori ne stavano parlando con gli ufficiali di Bengasi. Credo la direzione sia quella dello scambio con i calciatori libici condannati al carcere in Italia”. Lo dice Ahmed Maitig al Corriere della Sera.

Il vicepresidente del Consiglio presidenziale a Tripoli ha aggiunto che “gli italiani sono attivissimi, lavorano a tempo pieno. Tra i nostri due Paesi esistono trattati per lo scambio di prigionieri. Credo sia questa la strada. Seguiremo le nostre legislazioni in merito. Spero nel successo il prima possibile. Ma non so quando di preciso”.

Maitig torna poi sul ruolo dell’Italia in Libia: “Credo che il ruolo italiano sia sempre stato centrale. Non dimentichiamo l’aiuto nella guerra contro Isis a Sirte nel 2016, il lavoro dell’ospedale militare a Misurata, la cooperazione medica più di recente nella lotta al Covid. L’ambasciata italiana non ha mai chiuso a Tripoli, neppure nei momenti più difficili. Grazie a tutto questo, l’Italia conserva un vantaggio unico nel giocare da mediatoreefacilitatore al dialogo multilaterale tra Egitto, Turchia, Grecia e Libia nella spartizione e gestione dei giacimenti energetici nel Mediterraneo. Il ministro Di Maio incontra liberamente i leader coinvolti. E’ anche appena stato a Mosca. Non c’è altra via, se non quella della trattativa pacifica, in cui credo fermamente”.

Fayez Sarraj, l’attuale premier del governo in Tripolitania sostenuto dall’Onu, ha già annunciato più volte l’intenzione di dimettersi, “sarei felice di servire il popolo libico se mi volesse. Se ciò avvenisse, mi impegnerei soprattutto per favorire la ripresa economica, il lavoro della nostra banca centrale per risolvere la crisi della liquidità, la distribuzione equa dei proventi energetici”.