Italia-Giappone, ICCJ: aziende italiane rafforzino partnership

Per compensare la difficoltà di accesso provocata da pandemia

NOV 24, 2020 -

Roma, 24 nov. (askanews) – Le aziende italiane interessate al mercato giapponese, in questo momento in cui gli spostamenti sono difficili e quindi anche il commercio subisce un duro colpo, devono tenere il punto della presenza, incrementando le occasioni d’affari non solo attraverso una costante presenza digitale, ma anche rafforzando partnership con realtà già presenti in loco che possano fisicamente veicolare i prodotti. Lo segnala in una nota la Camera di commercio italiana in Giappone (ICCJ).

Nelle ultime settimane sulla stampa italiana “sono usciti numerosi articoli di elogio al Giappone e alla sua capacità di rilanciare l’economia in mezzo alla crisi pandemica, anche se l’analisi di questa resilienza (che a dire il vero è condivisa da altri Paesi asiatici, in primis la Cina stessa) sono state moltissime e in alcuni casi discordanti – abitudini igieniche e sociali, ampia tolleranza all’indebitamento che ha reso possibile l’erogazione di diversi aiuti a famiglie e aziende, rilancio immediato (per quanto rischioso) della promozione turistica e della ristorazione in sicurezza”, scrive la Camera di commercio italiana in Giappone.

Tutto questo però – sebbene segnali come in questo momento storico l’economia giapponese sia più robusta e quindi anche maggiormente in grado di generare domanda di prodotti – “non si traduce automaticamente in una vigorosa ripresa delle importazioni, perché la limitazione degli spostamenti e dei contatti sposta necessariamente l’attenzione sui mercati locali”.

Pertanto “si rende necessario per le aziende italiane, sia quelle già presenti in Giappone che quelle che desiderano entrare, tenere in considerazione la spinta alla ‘introversione’ del consumo e accompagnare con maggiore intensità consumatori e importatori, compensando la lontananza con occasioni di presenza virtuale e, sempre di più, l’avvalersi di tutte le risorse e i talenti già presenti sul territorio che possano veicolare fisicamente le offerte. Non solo Zoom, quindi, ma anche partnership, agenti e showroom”, scrive ancora l’ICCJ.

In questa settimana ICE presenta la prima edizione virtuale di Borsa Vini: sarà – scrive ancora la Camera di commercio “un banco di prova per queste nuove forme di presenza di massa. Dal canto suo, già da alcuni mesi la Camera di Commercio Italiana in Giappone sta aiutando imprese e brand a promuoversi in Giappone tramite la sua struttura e, dove possibile, eventi ibridi. Ultimo esempio ne è Italia amore mio (vedi articolo), organizzato questo weekend con 15 diversi marchi italiani e la collaborazione di importanti istituzioni in Italia e Giappone. Il futuro del commercio in Giappone è l’ibridazione tra digitale e fisico, ma va pensato ora”.