Accordo su stato di diritto fra Europarlamento e Consiglio Ue

Meccanismo che condiziona al rispetto da parte degli stati membri i finanziamenti comunitari

NOV 5, 2020 -

Bruxelles, 5 nov. (askanews) – I negoziatori del Parlamento europeo e della presidenza di turno tedesca del Consiglio Ue hanno raggiunto un “accordo provvisorio”, oggi a Bruxelles, sul meccanismo di condizionalità che prevede il rispetto dello stato di diritto da parte degli Stati membri per poter beneficiare dei finanziamenti comunitari.

L’accordo dovrà essere ora confermato dalla plenaria dell’Europarlamento e soprattutto dai governi dei Ventisette nel Consiglio Ue, e in particolare da quelli di Ungheria e Polonia, che avevano minacciato di bloccare tutto il processo di approvazione del piano di rilancio post pandemico “Next Generation EU” e del bilancio comunitario pluriennale 2021-2027 se non fosse stato limitato al massimo il campo di applicazione di questo meccanismo di condizionalità.

Secondo una nota del Parlamento europeo, i negoziatori dell’Assemblea hanno ottenuto che il meccanismo si applichi non solo quando i fondi dell’Ue vengono utilizzati direttamente in modo improprio, come nei casi di corruzione o frode. Si applicherà anche agli aspetti sistemici legati al non rispetto dello Stato di diritto e dei valori fondamentale dell’Ue, come la libertà, la democrazia, l’uguaglianza e il rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle minoranze. Un articolo specifico chiarirà il campo di applicazione delle violazioni elencando esempi di casi, come la minaccia all’indipendenza della magistratura, la mancata correzione di decisioni arbitrarie o illegali e la limitazione delle possibilità dei mezzi di ricorso legale.

I negoziatori del Parlamento hanno insistito sul fatto che anche la frode fiscale e l’evasione fiscale siano considerate come possibili violazioni alla clausola sullo stato di diritto.

E’ stato inoltre assicurato anche un aspetto preventivo per il meccanismo, che potrà essere attivato non solo quando viene dimostrato che una violazione in uno Stato membro ha un impatto diretto sul bilancio dell’Ue, ma anche quando esiste un serio rischio che questo possa avvenire. Si vuole così impedire possibili situazioni in cui i fondi comunitari potrebbero finanziare azioni che sono in conflitto con i valori dell’Ue.

I beneficiari finali che dipendono dal sostegno dell’Ue, come studenti, agricoltori o Ong, potranno presentare dei reclami alla Commissione tramite una piattaforma web, per garantire che ricevano gli importi dovuti, per evitare che siano puniti per le azioni del governo del loro paese. La Commissione avrà anche la possibilità di apportare una rettifica finanziaria riducendo le rate successive dei fondi comunitari a sostegno del paese in questione.

Riguardo al funzionamento del meccanismo, è stato accorciato il tempo previsto per l’adozione delle misure nei confronti di uno Stato membro in cui siano stati identificati rischi di violazione dello stato di diritto. Le misure dovranno essere attivate entro 7-9 mesi al massimo (rispetto ai 12-13 mesi inizialmente previsti dal Consiglio). La Commissione, dopo aver accertato l’esistenza di una violazione, proporrà di avviare il meccanismo di condizionalità nei confronti del governo in questione. Il Consiglio avrà quindi un mese per adottare le misure proposte (o tre mesi in casi eccezionali), a maggioranza qualificata. La Commissione dovrà assicurarsi che il termine sia rispettato da parte del Consiglio.

“L’accordo di oggi è una pietra miliare per proteggere i valori dell’Ue. Per la prima volta abbiamo istituito un meccanismo che consente all’Unione di smettere di finanziare governi che non rispettano i nostri valori come lo stato di diritto”, ha affermato il co-relatore finlandese Petri Sarvamaa (Ppe) dopo la conclusione dei negoziati. “Non siamo scesi – ha sottolineato Sarvaama – a compromessi sui valori: ci siamo assicurati che lo stato di diritto fosse visto nel contesto di tutti i valori dell’Ue sanciti nei Trattati, come l’indipendenza della magistratura. Ogni violazione dello stato di diritto sarà coperta dal meccanismo: da violazioni individuali a violazioni sistemiche o ricorrenti per le quali finora non esisteva alcun meccanismo”.

“Per noi – ha aggiunto la co-relatrice spagnola Eider Gardiazabal Rubial (S&D) – era fondamentale che i beneficiari finali non venissero puniti per gli illeciti dei loro governi e che continuassero a ricevere i fondi che erano stati loro promessi e sui quali fare affidamento, anche dopo che il meccanismo di condizionalità è stato attivato. Possiamo dire con orgoglio che abbiamo raggiunto un sistema forte che garantirà la loro protezione . I cittadini europei si aspettano che l’erogazione dei fondi dell’Ue sia condizionata al rispetto dello stato di diritto. Il meccanismo concordato oggi fa esattamente questo”, ha concluso Rubial.