Corea del Sud potrebbe consentire di rimandare “naja” a star K-pop

Il progetto sulla scorta del successo planetario dei BTS

OTT 13, 2020 -

Roma, 13 ott. (askanews) – La “naja” è un bel problema per le giovani star del K-pop. Così il governo sudcoreano sta lavorando sull’ipotesi di consentire ai cantanti la possibilità di rimandare il servizio militare obbligatorio in modo che possano continuare la loro attività considerata d’interesse per l’immagine della Corea del Sud nel mondo. Lo scrive oggi l’agenzia di stampa Yonhap.

E’ un momento d’oro per il K-pop. La boy band BTS sta svettando nelle classifiche in tutto il mondo, con vendite senza precedenti per l’industria musicale sudcoreana. Sarebbe, nel ragionamento dell’esecutivo, un peccato che debbano interrompere questa magia per svolgere, come tutti i loro coetanei sudcoreani, il servizio militare.

Il ministro della Difesa Suh Wook aveva in precedenza escluso la possibilità di contemplare l’esenzione dalla naja per i membri della band, ma che una dilazione può essere una soluzione praticabile

L’Amministrazione del personale militare ha auspicato, in un rapporto parlamentare, una revisione della legge sul servizio militare che consenta agli artisti della cultura pop di rimandare la naja.

Già esiste questa possibilità per gli atleti vincitori di premi e per i musicisti classici che siano di lustro alla reputazione della Corea del Sud.

Secondo la legge sudcoreana, tutti gli abili tra i 18 e i 28 anni sono obbligati al reclutamento per svolgere due anni di servizio militare. Il governo vorrebbe portare il limite d’età massimo per fare il militare a 30 anni.