Cina-India, Himalaya militarizzato: situazione sempre più tesa

Bombardieri cinesi volano nell'area, parà si esercitano

SET 10, 2020 -

Roma, 10 set. (askanews) – Due potenze nucleari, i due paesi più popolosi del mondo si confrontano in maniera militare, non verbale, sul tetto del mondo. La situazione tra Cina e India sta degenerando sempre più e la militarizzazione dell’Himalaya è in corso.

Oggi i rinforzi annunciati da Pechino si sono fatti vedere. Bombardieri cinesi hanno sorvolato l’area contesa e 300 paracuditisti dei corpi speciali dell’Esercito di liberazione popolare hanno effettuato la loro prima esercitazione di lancio a 4mila metri di quota, avamposto di un contingente che potrebbe diventare di migliaia Rambo cinesi.

E’ un momento cruciale in questa pericolosa contesa apparentemente remota, ma in realtà giocata tra due potenze che sul piatto hanno ben più del semplice controllo di alcuni chilometri quadrati di territori himalayani. Due leadership forti, quella di Xi Jinping in Cina e di Narendra Modi in India, spinte da opinioni pubbliche che mettono alto in agenda l’orgoglio nazionale.

E’ da metà giugno che la situazione è degenerata. Allora i soldati delle due parti vennero a contatto con i mezzi più rudimentali: pugni e mazze. Il violento scontro costò la vita a 20 soldati e a un numero mai rivelato di soldati cinesi. Oggi sui social media cinesi è apparso un video che mostra uno scontro tra militari indiani e cinesi che si confrontano proprio con queste modalità e gli osservatori presumono che possa essere un pezzo della rissa avvenuta nella valle di Galwan il 15 giugno.

Da allora si sono susseguiti scontri sporafidici, insulti reciproci e incontri chiarificatori che non hanno chiarito nulla. Lunedì poi è avvenuto qualcosa che potrebbe aver definitivamente cambiato il paradigma del confronto: si è sparato. Erano dal 1996 che non accadeva, in base a un accordo tra le due parti. Pechino e Nuova Delhi si sono reciprocamente accusate della responsabilità dell’avvenuto.

Pechino a questo punto ha deciso di far sentire il suo peso militare. La CCTV ha mostrato oggi i corpi speciali del Comando dell’area militare del Tibet lanciarsi e atterrare a 4mila metri di quota. Inoltre il Comando centrale dell’Esercito di liberazione popolare cinese ha segnalato che nell’area sono stati inviati tre grossi aerei da trasporto trumme Xian Y-20 e tre bombardieri Xian H-6.

Il focus delle operazioni è ora l’area a sud del lago Pagong, nell’Himalaya occidentale. Nell’area – secondo quanto scrive il South China Morning Post – ci sarebbero anche militari indiani della Special Frontier Force. I quali, probabilmente, hanno qualche motivazione in più per avercela con la Cina: sono infatti prevalemente rifugiati tibetani, figli e nipoti di quelli che sono fuggiti in India con il Dalai Lama dopo la fallita rivolta anti-cinese del 1959. Si tratta di un corpo di cui l’India non ha svelato la composizione, ma che è stato formato dopo la guerra India-Cina del 1962. E’ specializzato in guerra ad alta quota e dovrebbe avere una forza di circa 3.500 uomini