Covid-19, in Libia i casi sono aumentati di 15 volte da giugno

Presidente Icrc Maurer ha visitato Tripoli e Bengasi

AGO 20, 2020 -

Roma, 20 ago. (askanews) – Nella Libia dilaniata da anni di conflitto, i casi di Covid-19 sono aumentati di oltre 15 volte in meno di due mesi, passando dai 571 di giugno agli attuali oltre 9.000, mentre più mezzo milione di persone ha bisogno di assistenza sanitaria. E’ quanto si legge nel comunicato diffuso oggi dal Comitato internazionale della Croce Rossa (Icrc), dopo la visita nel paese del presidente Peter Maurer, che ha incontraro Khalifa Haftar a Bengasi e il premier Fayez al Sarraj a Tripoli.

Nella nota si sottolinea come i nove anni di conflitto abbiano portato alla distruzione di case, strutture sanitarie e infrastrutture e al crollo dell’economia. “Abbiamo guidato lungo una linea del fronte molto lunga, in cui ogni casa, ogni segno di infrastruttura, negozi, distributori di benzina, sistemi di approvvigionamento idrico – sono distrutti – ha detto Maurer riguardo a un quartiere di Tripoli dove sono stati intensi gli scontri tra le due parti che si contendono il controllo del paese – ho ascoltato le famiglie che sono state sfollate, che sono state divise, che hanno sofferto l’impatto della guerra, ma anche del Covid-19, perché i bambini non possono andare a scuola e mancano gli aiuti”.

Allo stesso tempo, le infrastrutture stanno cadendo a pezzi in tutto il paese, lasciando le persone senza elettricità, senza acqua potabile, servizi igienici o cure mediche mentre i casi di Covid-19 stanno aumentando, a fronte di un sistema sanitario già “martoriato dalla guerra, con ospedali e cliniche danneggiati nei combattimenti, mentre altri sono stati costretti a chiudere perché vicini al fronte”.

Oltre a riabilitare strutture idriche e a garantire cibo, l’Icrc ha fornito finora medicinali a circa 100 ospedali e strutture di assistenza sanitaria di base e ha formato 300 operatori sanitari alla prevenzione e al controllo delle infezioni. “Ovviamente sono felici di avere un’organizzazione come l’Icrc che li aiuta con i beni essenziali per ricominciare la loro vita, ma è necessario molto di più per riportare tutte queste persone, che desiderano tanto avere una vita normale, a una vita normale”, ha concluso Maurer.