Da Cgie no a referendum in Election Day: in pericolo partecipazione

La pandemia in molti paesi rende difficile l'esercizio del voto

LUG 25, 2020 -

Roma, 25 lug. (askanews) – La decisione di svolgere il referendum costituzionale confermativo della riforma che taglia il numero dei parlamentare accorpato ad altri voti in un “election day” a settembre non piace al Congilio generale degli italiani all’estero che vede la difficoltà in diversi paesi colpiti da COVID-19 di esercitare il diritto costituzionale di voto. In una lunga assemblea svolta online, oggi, i consiglieri hanno espresso la volontà di proporre questo problema e hanno annunciato che verrà richiesto un incontro al ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Il Cgie ha già a febbraio espresso la sua preoccupazione e contrariretà a una riforma che taglia anche la rappresentatività degli italiani all’estero. Ma la decisione di raggruppare in un election day a settembre il voto per regionali e referendum confermativo è vista come una minaccia allo stesso diritto di voto degli italiani all’estero.

Il segretario generale del Cgie Michele Schiavone, traendo le conclusioni di un’assemblea durata olre tre ore, ha chiesto uno “spazio per dialogare e per sottoporre le nostre necessità, alla luce di quanto sta succedendo e soprattutto per le difficoltà effettive per la partecipazione in tanti paesi del mondo”

A suo giudizio “è una situazione che dovrebbe portare una ragionevolezza non solo della Corte costituzionale ma anche del Presidente della Repubblica che ha firmato il decreto sulla semplificazione nel quale (…) è contenuta la data (del referendum)”.

Schiavone ha annunciato che, in un incontro che avrà luogo lunedì con il direttore generale della Farnesina per gli Italiani all’estero e le politiche migratorie Luigi Maria Vignali e con il sottosegretario agli Esteri Ricardo Antonio Merlo verrà richiesto un incontro con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio

Schiavone ha detto che l’obiettivo sarà quello di “fargli capire che non si tratta di una questione partitica, ma che quanto richiediamo è l’essenza se non la quintessenza dei diritti civili che la Costituzione garantisce a tutti i cittadini italiani”.