Venezuela, Ambasciatore Vigo: “Nove voli speciali per l’Europa”

Rimpatriati complessivamente 569 connazionale

LUG 23, 2020 -

Roma, 23 lug. (askanews) – Voli “umanitari” dal Venezuela all’Italia. È il desiderio espresso da tanti connazionali attraverso le reti sociali. Oltre ai circa 150 cittadini che, come pubblicato da La Voce d’Italia, hanno affidato l’accorato appello ad un “cinguettio”, anche altri hanno chiesto alla nostra Ambasciata di organizzare, di concerto con il Ministero degli Esteri, voli umanitari che permettano loro di rientrare in Italia.

Con una lettera affidata anche a La Voce d’Italia, l’Ambasciatore d’Italia a Caracas, Placido Vigo, ha voluto fornire alla Collettività informazioni su quanto è stato fatto e quanto si continuerà a fare.

Nella lettera, l’Ambasciatore Vigo spiega che sin dal gennaio 2020 e ben prima della pandemia Covid-19, sono stati lanciati “numerosi avvisi invitando i connazionali a lasciare immediatamente il Paese, approfittando dei voli commerciali che ancora operavano”. Un invito riportato anche sul sito “Viaggiare Sicuri”.

“Dall’inizio dell’emergenza sanitaria in Venezuela, decretata il 15 marzo – spiega l’Ambasciatore Vigo -, in coordinamento con il CGIE e con il COMITES, questa Ambasciata ha rinnovato, con ogni mezzo, calorosi inviti a tutti i nostri connazionali temporaneamente in Venezuela a lasciare il Paese con i voli umanitari”.

Prosegue quindi sottolineando che “in stretto coordinamento con la Farnesina e le altre Rappresentanze dell’Unione Europea”, l’Ambasciata ha organizzato “9 voli speciali umanitari per l’Europa (di cui uno diretto a Roma), 8 voli interni e 36 operazioni (con voli e navi) dai Paesi di secondario accreditamento (Barbados, Dominica, Grenada, Guyana, St. Lucia, St. Vincent e le Grenadine, Trinidad e Tobago). L’Italia è stato il primo Paese ad organizzare autonomamente un volo speciale per il rimpatrio dei suoi connazionali. Purtroppo, nonostante l’offerta, non tutti hanno approfittato delle opportunità’ suggerite: l’aereo Conviasa diretto per Roma è partito solo con 190 passeggeri”.

L’Ambasciatore rileva che, nonostante un organico inferiore a quello di altre Ambasciate, la nostra, con solo 13 dipendenti e in condizioni assai difficili, “è stata l’unica ad organizzare anche 8 voli interni (da Maracaibo e da Margarita) per far convergere su Caracas tutti i passeggeri bloccati”. L’Ambasciata, fa poi notare che ha fornito “a ciascun connazionale lasciapassare nominativi, autorizzati singolarmente dopo richieste ad hoc rivolte alle Autorità’ locali”.

Quindi informa che, ad oggi, i concittadini rimpatriati sono stati complessivamente 569.

“Presto – prosegue nella lettera – ci saranno altre opportunità’, già’ in questa settimana”. Tuttavia, segnala, “si tratta di operazioni estremamente complesse, autorizzate eccezionalmente” dato il regime “di quarantena disposto nel Paese”. Operazioni, sottolinea, “realizzatesi sempre in piena sicurezza sia pur in un contesto estremamente difficile vista l’emergenza sanitaria, aggravatasi negli ultimi mesi. La maggior parte di coloro che oggi reclamano – prosegue la lettera – non hanno approfittato delle opportunità’ offerte, presumo sperando nella riapertura dei voli commerciali in modo da poter utilizzare il biglietto aereo di rientro”.

Come è noto afferma l’Ambasciatore Vigo, “in Venezuela e in Italia sono state introdotte deroghe molto rigide, per evitare il diffondersi dei contagi: in Venezuela non consentono la partenza ai residenti nel Paese; il Ministero della Salute italiano ha limitato l’ingresso per eccezionali motivi ai connazionali residenti in Italia (quindi non doppi cittadini o residenti all’estero) e ha sospeso i collegamenti aerei con 16 Nazioni. In queste condizioni, i voli commerciali speciali di rimpatrio permettono quindi solo la partenza verso la città di residenza in Europa ma non il rientro in Venezuela”.

A conclusione della lettera, il nostro Ambasciatore si augura che la problematica venezuelana sia illustrata dal consigliere Nello Collevecchio in seno all’Assemblea Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’estero. Ed assicura che un intervento sul Governo in tale sede sarà materia di riflessione da parte del Ministero della Salute e permetterà di illustrare “il prezioso lavoro svolto per contribuire alla tutela e valorizzazione delle nostre comunità’ all’estero”.