Spunta una testimone con un video sull’afroamericano morto a Tacoma

La donna al New York Times: "Ero terrorizzata per la sua vita"

GIU 6, 2020 -

Roma, 6 giu. (askanews) – Una donna, Sara McDowell, presente all’arresto di Manuel Ellis, afroamericano morto a Tacoma per ipossia (mancanza di ossigeno) causata dalla coercizione fisica esercitata dai poliziotti, ha contestato la versione della polizia, fornendo anche un breve filmato girato dalla sua autovettura. McDowell era infatti in macchina dietro agli agenti.

In un’intervista rilasciata al New York Times, la donna ha raccontato di aver visto Ellis avvicinarsi all’auto della polizia la notte del 3 marzo per quella che lei pensava fosse una conversazione amichevole. Poi però un agente ha aperto all’improvviso lo portello della vettura, facendo cadere Ellis a terra. Nel breve filmato girato da McDowell, e rilanciato da Tacoma Action Collective, si vedono gli agenti colpire Ellis a terra e si sente la donna che grida: “Basta, oh mio Dio, o mio Dio, smettetela di colpirlo. Arrestatelo”.

“Ero terrorizzata per la sua vita, veramente – ha detto McDowell al Nyt – il modo in cui lo hanno aggredito non aveva senso per me. Quando sono tornata a casa sono stata male”. Ieri la sindaca di Tacoma, Victoria Woodards, ha chiesto il licenziamento dei quattro poliziotti coinvolti nella morte di Ellis, 33 anni. Secondo il resoconto della polizia, l’uomo era era stato fermato perchè era stato visto colpire con forza il finestrino di un veicolo. E sarebbe stato bloccato e ammanettato per aver colpito la macchina della polizia e aver aggredito un agente.

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