Per il Giappone la Corea del Sud sempre meno un’alleata

Rapporto annuale sulla difesa di Tokyo, in evidenza minaccia cinese

SET 27, 2019 -

Roma, 27 set. (askanews) – La Corea del Sud ha subito un “downgrade” nella lista dei paesi e organizzazioni multilaterali che, oltre agli Usa, collaborano nel settore della sicurezza col Giappone, scendendo dal secondo al quarto posto. Leggendo il “Libro bianco sulla sicurezza 2019”, presentato dal ministero della Difesa nipponico, si sentono gli effetti del conflitto che su diversi piani sta dividendo i due alleati degli Usa, in particolare della decisione sudcoreana di non rinnovare l’accordo sulla condivisione delle intelligence con Tokyo.

Nel rapporto annuale, la Corea del Sud è sopravanzata nella cooperazione militare dall’Australia, da India-Sri Lanka e dai paesi dell’Associazione dei paesi del Sudest asiatico (ASEAN). Lo scorso anno, Seoul era al secondo posto, dietro l’Australia.

Oltre ad alcuni incidenti avvenuti tra le forze dei due paesi – entrambi alleati chiave degli Usa in una delle regioni più delicate del mondo -, il Libro bianco spiega che a motivare il “downgrade” è stata la decisione “deprecabile” sudcoreana di non rinnovare il GSOMIA, cioè l’accordo di condivisione delle intelligence.

Il neoministro della Difesa Taro Kono, che è stato fino a poco tempo fa ministro degli Esteri, ha sottolineato in una conferenza stampa come “gli atteggiamenti negativi della Corea del Sud” abbiano “esteso i loro effetti alla cooperazione e agli scambi nel settore della difesa”.

Giappone e Corea del Sud sono in piena polemica dopo la decisione della Corte suprema di Seoul di ordinare ad aziende giapponesi il pagamento di risarcimenti per l’utilizzo del lavoro forzato negli anni tra il 1910 e il 1945, nei quali il Giappone era la potenza coloniale che controllava la Penisola coreana. Questo conflitto ha portato a reciproci dispetti sul piano economico-commerciale, con Seoul però che ha anche deciso di interrompere la collaborazione tra intelligence, cruciale per il Giappone nell’impianto di contenimento della minaccia nordcoreana.

Il “Libro bianco sulla difesa” giapponese è il documento annuale col quale Tokyo rende note le sue priorità e strategie di difesa. Nel documento di quest’anno, tra le minacce per il Giappone, è messa in particolare evidenza la Cina, anche più della Corea del Nord.

“Per trasformare pienamente le forze armate in un forze di capacità globale entro la metà del XXI secolo, la Cina ha sostenuto una crescita di alto livello del suo bilancio militare, in mancanza di trasparenza, impegnandosi in un ampio, rapido miglioramento della sua potenza militare in termini qualitativi e quantitativi, con particolare focus sulle forze nucleari, missilistiche, navali e aeree”, si legge nel rapporto. Inoltre, Pechino ha rafforzato le sue capacità nello “spettro dello spazio, del cyberspazio ed elettromagnetico”.

Il Giappone sta rafforzando, a sua volta, il proprio apparato di difesa, pur avendo vincoli costituzionali che impongono un approccio rigidamente difensivo. La trasformazione di due portaelicotteri di classe Izumo in portaerei e l’acquisto, per la loro dotazione, di aerei F-35 dalla Lockheed Martin sono le principali acquisizioni previste, per un budget che ha raggiunto una cifra record di 45 miliardi di euro. La spesa militare cinese è stimata essere tre volte tanto.