Indonesia, almeno 26 morti per violenze razziste in Papuasia

Deceduti tra le fiamme o per attacchi all'arma bianca

SET 24, 2019 -

Roma, 24 set. (askanews) – Almeno 26 persone sono morte nella nuova ondata di violenze iniziate da ieri nella Papuasia indonesiana, secondo un nuovo bilancio diffuso dalla polizia.

Migliaia di persone sono scese in piazza da agosto in Indonesia. Nella città di Wamena sono morte 22 persone durante una manifestazione nel corso della quale alcuni edifici pubblici sono stati dati alle fiamme. Nei roghi sono rimaste ferite altre 70 persone.

L’esercito ha annunciato di aver arrestato 700 persone dopo le violenze per gli incidenti razzisti in una località centrale del Paese. “Alcune vittime sono morte bruciate, altre per attacchi all’arma bianca, altre ancora sono rimaste intrappolate nelle fiamme”, ha spiegato il comandante Chandra Dianto aggiungendo che il bilancio può peggiorare.

I soccorritori devono “esaminare i detriti per cercare altre vittime potenziali”. Le autorità hanno confermato che la maggior parte delle vittime non è di origine papuasiatica, dato che lascia presagire un’escalation di violenze contro i migranti venuti dalle altre isole dell’arcipelago.

In Papuasia è in corso una delle sporadiche rivolte contro il governo indonesiano che ha preso il controllo della regione ricca di risorse negli anni ’60 dopo la colonizzazione olandese. La parte orientale dell’isola è occupata dalla Papua Nuova Guinea, uno Stato indipendente dal 1975.