Roma, 25 lug. (askanews) – Il caos in Libia minaccia di destabilizzare ulteriormente l’Africa occidentale, dove già diversi paesi sono chiamati a fronteggiare violenze di matrice islamista e scontri intercomunitari, questi ultimi alimentati dalla presenza dei jihadisti. In tale contesto, il conflitto in corso in Libia è “benzina sul fuoco”, ha ammonito il ministro dell’Interno del Niger.
“La situazione in Libia favorisce lo sviluppo della criminalità transfrontaliera e della circolazione delle armi che rafforza gli individui armati e alimenta i conflitti in tutto il Sahel”, ha detto Mohamed Bazoum in un’intervista a Bloomberg.
Se il Sud-Est del Niger è teatro di raid da parte dei jihadisti nigeriani di Boko Haram, a preoccupare il governo di Niamey è soprattutto la presenza di gruppi legati allo Stato islamico (Isis) e ad al Qaida nel vicino Mali. “La minaccia posta dei gruppi terroristici è molto più pericolosa perchè fa pressione sulla capitale – ha spiegato Bazoum – il Mali è quello di cui parla il leader dell’Isis, Abu Bakr al-Baghdadi. I loro combattenti sono già arrivati. E’ la loro nuova frontiera”.