Praga, Ordine di Malta denuncia graffitismo su Muro di John Lennon

"I vandali lo stanno distruggendo"

LUG 19, 2019 -

Praga, 19 lug. (askanews) – L’Ordine dei Cavalieri di Malta, proprietario a Praga del Muro di John Lennon, ha presentato una denuncia penale contro l’imperversante graffitismo, chiedendo che le autorità intervengano a tutela della celebre parete.

“Siamo sconcertati da ciò che sta accadendo sul Muro di Lennon, soprattutto negli ultimi mesi. Un tempo questo era un luogo magico, ma i vandali lo stanno distruggendo, con scritte e immagini di tutti i tipi. E’ ora di farla finita”, ha dichiarato Johannes Lobkowicz, cancelliere del Gran priorato di Boemia dei Cavalieri di Malta, che qui ha sede. Accade persino di frequente – racconta – che guide turistiche accompagnino qui davanti interi gruppi, consegnando sul posto bombolette spray ai loro clienti.

Ci troviamo sula Velkorevorske namesti, la Piazza del Gran priorato, davanti alla storica sede dell’Ordine di Malta e a poche decine di metri dall’Isola di Kampa e dal Ponte Carlo.

Il Muro è una delle principali attrazioni turistiche della città. E’ qui che, immediatamente dopo la morte di John Lennon nel 1980, i giovani praghesi – nella Praga ancora soggetta al totalitarismo comunista – iniziarono a riempire la parete di graffiti, disegni e frasi ispirati al cantante inglese e facendone un simbolo di pace e libertà.

Il regime chiaramente non vedeva di buon occhio e capitava persino che ogni tanto venisse totalmente ridipinto di bianco. Ma il Muro era ormai diventato anche allora un punto di riferimento per gli studenti e i giovani, che giungevano persino dall’estero per ricoprirlo di nuove scritte e disegni.

Ora però si sta esagerando, il che ha provocato la presa di posizione dei Cavalieri di Malta. La città d’altronde è ancora sconcertata da quanto accaduto pochi giorni fa: due giovani writer tedeschi, ubriachi, hanno imbrattato con un graffito di alcuni metri un pilone del Ponte Carlo. Ieri la condanna: un anno con la condizionale, 100mila corone di multa (circa quattromila euro), più 1.500 euro ciascuno di risarcimento danni e l’ordine del giudice di non farsi più vedere a Praga e in Repubblica ceca per almeno cinque anni.