Sudan, 108 morti a Khartoum, opposizione: no dialogo con i militari

Governo contesta il bilancio delle vittime: i morti sono 46

GIU 6, 2019 -

Roma, 6 giu. (askanews) – Un’alleanza di membri di opposizione e manifestanti sudanesi ha respinto oggi, due giorni dopo il sanguinoso intervento delle forze di sicurezza nel centro di Khartoum, l’offerta di ripresa del dialogo avanzata dai militari al potere in Sudan dalla caduta del presidente Omar al Bashir.

Secondo un’associazione di medici affiliata al movimento di protesta, il bilancio delle vittime del sit-in di protesta di fronte al quartier generale dell’esercito nella capitale sudanese è salito a 108 morti.

Un rappresentante del ministero della Salute, citato dall’agenzia di stampa Suna, ha però contestato il bilancio, spiegando che 46 persone sono rimaste uccise negli scontri.

L’assalto di lunedì delle forze di sicurezza sudanesi, contro l’accampamento allestito per mesi dai manifestanti anti-governativi nel centro di Khartoum, è l’attacco più violento compiuto contro i civili dopo la caduta del presidente Bashir l’11 aprile.

“Non accettiamo l’invito del Consiglio militare di transizione”, ha dichiarato a Reuters uno dei leader dell’alleanza delle Forze della libertà e del cambiamento.

L’alleanza, ha aggiunto Madani Abbas Madani, non ha più fiducia nella giunta che – ha spiegato – “impone la paura agli abitanti nelle strade”. Madani ha osservato che un leader dell’opposizione e membro dell’alleanza, Yasir Arman, vice capo del gruppo ribelle SPLM-N (Sudan People’s Liberation Movement – North), è stato arrestato poco dopo l’offerta di dialogo dell’esercito.