Sudan, Consiglio militare: sharia rimanga la base delle leggi

Contrasti con i manifestanti anche su durata transizione

MAG 8, 2019 -

Roma, 8 mag. (askanews) – Il Consiglio militare al potere in Sudan dopo la destituzione del presidente Omar al Bashir, avvenuta l’11 aprile scorso, ha affermato che la legge islamica deve rimanere il principio guida delle norme del Paese. “La nostra posizione è che la sharia, le leggi e le tradizioni locali della Repubblica del Sudan dovrebbero essere la fonte della legislazione”, ha detto alla stampa il portavoce del Consiglio, generale Shamseddine Kabbashi, riferendo sulla lista di proposte per un governo provvisorio presentata dai leader del movimento di protesta Forze della libertà e del cambiamento.

Il portavoce ha quindi riferito di altri due punti di contrasto rispetto alle proposte dei manifestanti: i militari ritengono infatti che il potere di dichiarare lo stato di emergenza debba essere proprio di un’autorità sovrana, e non del governo, e che il periodo di transizione debba durare due e non quattro anni. Sebbene i colloqui tra le due parti siano ancora in corso, ha aggiunto Kabbashi, si potrebbero indire elezioni entro sei mesi qualora non venisse raggiunto un accordo.

Il portavoce dell’Associzione dei professionisti sudanesi, Amjad Farid, ha detto alla Bbc che i manifestanti studieranno ora la risposta dei militari e annunceranno presto la loro posizione.