Sudafrica alle urne mercoledì, test per l’Anc di Cyril Ramaphosa

Partito che fu di Mandela fatica a riprendersi da scandali era Zuma

MAG 6, 2019 -

Roma, 6 mag. (askanews) – Urne aperte mercoledì prossimo in Sudafrica, a 25 anni dalle prime elezioni libere tenute nel Paese dopo il crollo del regime di segregazione razziale. Sono quasi 27 milioni gli elettori chiamati ai seggi per rinnovare il parlamento e nove assemblee provinciali.

A partire dal 1994 il partito di governo, African National Congress (Anc), ha vinto tutte le elezioni parlamentari, ma negli ultimi anni ha registrato un costante calo di consensi a causa degli scandali per corruzione che hanno travolto l’ex presidente Jacob Zuma. Alle ultime elezioni legislative, nel 2014, l’Anc conquistò il 62,2% dei voti, contro il 70% ottenuto 10 anni prima. Tuttavia, alle amministrative del 2016 scese al 55%, perdendo più di 10 punti percentuali rispetto al 2006.

Il presidente Cyril Ramaphosa, subentrato a Zuma nel dicembre 2017, ha tentato di riconquistare la fiducia dell’elettorato, deluso non solo dalla corruzione, ma anche a fronte dell’alta disoccupazione, pari al 27%, e delle enormi disparità sociali. Nonostante una classe media sempre più numerosa, la potenza economica africana registra infatti il 20% delle famiglie nere che vive ancora in condizioni di estrema povertà, rispetto al 2,9% delle famiglie bianche. E tra il 2011 e il 2015, secondo la Banca Mondiale, tre milioni di africani sono finiti in condizioni di povertà.

Ieri, davanti a migliaia di sostenitori radunati nello stadio Ellis Park, a Johannesburg, il presidente ha definito “certa” la vittoria, nonostante gli “errori” commessi dal partito. Ramaphosa ha raccontato di aver incontrato, durante la campagna elettorale, “persone senza lavoro, senza una casa decente, senza una buona istruzione”, aggiungendo: “Vi abbiamo ascoltato. Sì, abbiamo commesso degli errori ma sono solo quelli che non fanno nulla che non commettono errori”.

“Siamo determinati a fare in modo che quelli che vengono riconosciuti colpevoli di corruzione (…) non siano autorizzati a ricoprire posizioni di responsabilità all’interno dell’Anc, in parlamento o nel governo”, ha poi aggiunto Ramaphosa.

A pochi chilometri di distanza, altre migliaia di persone hanno seguito, nel cuore della township di Soweto, il comizio il partito della sinistra radicale, Combattenti per la libertà economica (Eff), che si è imposto come terza forza politica nel 2014, solo nove mesi dopo la sua creazione da parte di Julius Malema, ex leader della Lega dei giovani dell’Anc. In questi anni il partito di Malema si è presentato come la formazione che difende i più poveri e i diseredati, allontanando giovani e poveri dal partito che fu di Nelson Mandela. “Mandela ha affidato il testimone alla generazione più giovane e questa generazione più giovane è l’Eff – ha scandito Malema, camicia e berretto rossi, colore del partito – non si può parlare del futuro del Sudafrica senza l’Eff. Noi siamo il futuro”.

Sempre a Soweto, sabato scorso è stata invece la volta del principale partito di opposizione, Alleanza democratica, che ha invitato gli elettori delusi dell’Anc ad avere “il coraggio” di votare per il cambiamento. Il leader del partito, Mmusi Maimane, 38 anni, originario proprio di Soweto, ha esortato: “Dovete essere coraggiosi e mercoledì, quando andrete a votare, potete magari fare qualcosa che non avete mai fatto prima. Vi assicuro che questo coraggio pagherà, sempre”.

Secondo gli ultimi sondaggi riportati da Jeune Afrique, l’Anc dovrebbe ottenere tra il 54% e il 61% dei consensi, mentre Alleanza democratica, forte soprattutto nella zona occidentale del Paese, tra il 15% e il 22%, e il partito Combattenti per la libertà economica tra l’11% e il 15%.

I primi risultati sono attesi per giovedì, mentre quelli ufficiali verranno resi noti sabato. Il partito che conquisterà più seggi in parlamento (su complessivi 400) designerà il presidente dell’assemblea, che giurerà il 25 maggio.