Oltre 600 razzi da Gaza contro Israele, si intensificano scontri

E si aggrava il bilancio dei morti, 4 israeliani 20 palestinesi

MAG 5, 2019 -

Roma, 5 mag. (askanews) – Sale ancora la tensione, attacchi e rappresaglie proseguono e il bilancio dei morti peggiora di ora in ora tra Israele e la Striscia di Gaza, dopo il lancio di oltre 600 razzi da parte di Hamas nelle ultime 30 ore. Attacchi a cui Israele ha risposto con una serie di raid aerei. E a poche ore dall’inizio del Ramadan, il mese sacro dei musulmani, e nonostante gli appelli a cessare gli attacchi giunti da più parti, la tensione non accenna a diminuire. Le nuove violenze rompono la tregua raggiunga il mese scorso tra Hamas e Israele.

Salgono a 4 le morti israeliane a seguito delle raffiche di attacchi lanciati dalla Striscia di gaza. L’emittente israeliana Channel 12 riporta che un 30enne che era rimasto colpito mentre si trovava nella sua auto a Ashdod è spirato a causa delle ferite subite.

Circa 150 razzi sono stati intercettati dai sistemi di difesa e dai droni israeliani, ma molti sono andati a segno colpendo casi, veicoli e edifici. Un razzo ha colpito una zona dove una troupe televisiva israeliana stava effettuando un reportage in diretta sui danni causati nello stesso posto dai precedenti razzi. Il giornalista, gli operatori e le persone che si trovavano sul posto hanno trovato riparo in un edificio, apparentemente incolumi.

Per parte palestinese, il ministro della Salute, controllato da Hamas ha riportato oltre 20 morti. Ma il bilancio rischia di peggiorare dato l’elevato numero di feriti gravi da ambo le parti. Secondo le autorità palestinesi in una dei raid aerei di rappresaglia israeliani è rimasta uccisa anche una donna incinta di 9 mesi. Su questo episodio si è innescato un ulteriore conflitto con le Forze di difesa israeliane che negano le responsabiltà, addossandole ai palestinesi.

Intanto il Jerusalem Post riporta che Hamas afferma che ormai si è “a un passo dalla guerra aperta”. Mentre le forze israeliane hanno riferito di aver compiuto anche raid mirati, in particolare contro un esponente dell’organizzazione che reperiva finanziamenti dell’Iran, che secondo i media del Paese segnano la ripresa di uccisioni mirate interrotte da anni.

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