Pompeo: Cina usa l’energia per distruggere i valori occidentali

Pechino usa la "trappola del debito" in maniera politica

MAR 13, 2019 -

Roma, 13 mar. (askanews) – Un duro attacco alla Cina è stato lanciato dal segretario di Stato Usa Mike Pompeo, che ha parlato alla conferenza sull’energia di Houston CERAWeek, di fronte a un pubblico di petrolieri e esperti di settore. Il capo della diplomazia americana ha accusato Pechino di usare la sua energia “per distruggere i valori” occidentali e per incastrare i paesi in cui opera nella “trappola del debito”.

“Noi non esportiamo soltanto le risorse energetiche americane, noi esportiamo il nostro sistema di valori commerciali ai nostri amici e partner”, ha premesso Pompeo. “Alcuni paesi stanno usando la loro energia per scopi maligni, non per promuovere la prosperità come facciamo noi nell’Occidente”, ha aggiunto. “Non hanno i valori della libertà e del rispetto delle leggi, vogliono usare la loro energia per distruggere i nostri”, ha detto ancora, citando poi la Cina come esempio.

Pompeo ha accusato Pechino di costruire “illegalmente isole in acque internazionali”, facendo riferimento alle operazioni cinesi nelle acque contese del Mar cinese meridionale. “Non è solo una questione di sicurezza internazionale, ma questo blocca lo sviluppo nel Mar cinese meridionale e questo significa impedire ai membri dell’ASEAN l’accesso a oltre 2.500 miliardi di risorse energetiche disponibili”, ha precisato.

“Al contrario gli Stati uniti promuovono la sicurezza energetica per questi paesi dell’Asia sudorientale, noi vogliamo vogliamo che i paesi della regione abbiano accesso alla loro energia”, ha assicurato. “Noi vogliamo transazioni trasparenti, non la trappola del debito”.

Invece, a suo dire, “la Cina non aderisce a questo sistema di valori, i suoi valori sono semplicemente differenti”. Per esempio, in Africa “la Cina spesso invia la propria forza lavoro, usa lavoratori cinesi, invece che prenderli nell’economia locale”.

Insomma, Pechino “usa la trappola del debito, pone questi paesi in una posizione in cui non c’è una transazione commerciale, è una transazione politica costruita per danneggiare e per influenzare politicamente i paesi in cui opera”.

Da Pechino, intanto, sulla questione del Mar cinese meridionale è arrivata la risposta del portavoce del ministero degli Esteri Lu Kang, il quale ha affermato che “nazioni esterne alla regione dovrebbero astenersi dal creare danni e dal danneggiare la situazione armoniosa”.