Cina, leader protestante: cristianesimo usato per “sovvertire”

Pechino tenta di "sinizzare" le religioni

MAR 12, 2019 -

Roma, 12 mar. (askanews) – Il Cristianesimo viene usato da forze occidentali come strumento per “sovvertire” il governo cinese. E’ questa l’accusa partita oggi da Xu Xiaohong, il capo della chiesa protestante patriottica cinese, parlando nella Grande Sala del popolo presso la Conferenza consultiva politica del popolo cinese a Pechino.

L’accusa viene mentre la Cina è al centro delle critiche per la repressione nei confronti delle religioni, in particolare dei musulmani che in Xinjiang sono in gran numero in centri “vocazionali” che, secondo l’Onu, sono vere e proprie strutture detentive.

“Dobbiamo riconoscere che le chiese cinesi sono chiamate ‘Cina’ non ‘Occidente”, ha detto Xu che è a capo del Comitato nazionale delle Movimento delel tre chiese protestanti patriottiche, un’istituzione sotto il controllo del governo. “Le azioni da parte di forze anticinesi che tentano di influire sulla nostra stabilità sociale e anche di sovvertire il regime del nostro paese – ha continuato – sono destinate a fallire”.

Il governo cinese sta lavorando per “sinizzare” le fedi religiose, compresa quella cristiana protestante e cattolica, nell’ultimo caso nonostante vi sia un’interlocuzione col Vaticano per un riconoscimento di Pechino e, in futuro, per una possibile visita.

Xu ha anche chiesto che vi sia una decisa azione della giustizia per colpire le “pecore nere” che, con la scusa del cristianesimo, vorrebbero minacciare la sicurezza cinese.