Estonia, domenica elezioni generali: estrema destra sugli scudi

Il quadro, comunque, si annuncia estremamente frammentato

MAR 1, 2019 -

Tallinn, 1 mar. (askanews) – In Estonia sono in programma le elezioni generali domenica e la coalizione di centro-sinistra dovrà lottare per la sopravvivenza, incalzata dai tradizionali rivali liberali e da un partito di estrema destra trascinato dal malcontento delle regioni rurali della repubblica baltica, un tempo parte dell’Urss e oggi dell’eurozona.

La campagna elettorale, decisamente poco brillante, si è concentrata sulle tasse, sulle tensioni per l’istruzione in lingua russa per la minoranza russa d’Estonia e sul divario tra città e campagna.

Un sondaggio condotto nella settimana dal 14 al 20 febbraio fa prevedere una competizione molto combattuta. Secondo questa inchiesta, il Partito di centro estone – quello del primo ministro Juri Ratas – avrebbe il 24,7 per cento dei consensi, leggermente indietro rispetto al Partito riformatore estone, di stampo liberale, guidato dall’ex europarlamentare Kaja Kallas, con il 25,7 delle preferenze.

Il Partito Popolare Conservatore Estone (Ekre), di estrema destra, sembra da parte sua destinato a raddoppiare i consensi e si attesta al 21,3 per cento, grazie alle promesse populistiche di tagliare le tasse sui redditi e le accise e grazie alla retorica anti-immigrati. Comunque, con 5-6 partiti che dovrebbero entrare in parlamento – composto da 101 seggi – il risultato frammentato renderà probabilmente insidiosa la costruzione della coalizione.

Per tradizione rivali, Partito di centro e Partito riformatore si sono alternati al governo o hanno persino governato insieme negli ultimi tre decenni, da quando l’Estonia si è staccata dall’ex Unione Sovietica.

(fonte AFP)