Italia e Sudan “insieme” per un’educazione davvero inclusiva

Workshop a Khartoum realizzato nell'ambito di un programma Aics

FEB 14, 2019 -

Roma, 14 feb. (askanews) – Si è svolta a Khartoum alla presenza della ministra dell’Educazione, Mashair Ahmed Alamin, dell’ambasciatore d’Italia Fabrizio Lobasso, del titolare della sede estera di Khartoum dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, Vincenzo Racalbuto e di autorità sudanesi, la cerimonia di apertura del workshop dedicato all’educazione inclusiva, realizzato nell’ambito del programma biennale Tadmeen finanziato dall’Aics.

“Fare educazione inclusiva” significa “fare comunità” e l’educazione è l’arma più potente per cambiare il mondo e per questo è necessario che l’istruzione sia accessibile a tutti i bambini, è fondamentale per garantire a tutti un futuro migliore, ha commentato la ministra dell’Educazione sudanese, Mashair Ahmed Alamin, secondo quanto si legge in una nota.

“Dobbiamo imparare a considerare la disabilità”, ha affermato da parte sua l’ambasciatore Lobasso, “come una condizione naturale, a cui approcciarsi inclusivamente con lo scopo di accrescere il rispetto verso noi stessi”.

L’Italia e il Sudan sono promotori di una educazione inclusiva che deve essere affrontata dai Governi e dalle comunità attraverso un approccio universale e basato sui diritti, che assicuri a tutti i bambini reali opportunità di apprendimento e sviluppo. L’Italia sostiene la cultura dell’integrazione e dell’inclusione sociale che garantisca il rispetto e la valorizzazione della persona disabile in tutti i settori della società, ha concluso Fabrizio Lobasso.

L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo riconosce la necessità di un impegno sempre maggiore per assicurare un’educazione inclusiva, in quanto – ha affermato il titolare della sede Aics a Khartoum Vicenzo Racalbuto – senza inclusione non c’è sviluppo. Sempre in ambito educativo, il titolare ha sottolineato l’importanza di garantire il diritto all’educazione per tutti a prescindere dalle diversità di ciascuno che derivino da condizioni di disabilità e/o svantaggio psicofisico, socioeconomico e culturale. Dobbiamo superare i confini della scuola e sviluppare progetti di vita del singolo e del gruppo che deve svilupparsi proiettarsi in una dimensione sociale, ha commentato. Aics in Sudan ha un portfolio di 9.7 milioni di euro in iniziative di inclusione sociale.