Cina respinge accuse Turchia su persecuzioni uiguri

Nega morte in carcere di poeta minoranza

FEB 11, 2019 -

Pechino, 11 feb. (askanews) – La Cina ha respinto le critiche della Turchia sul trattamento della minoranza uigura e ha negato l’accusa di Ankara che un noto poeta uiguro è morto in un carcere. “La Cina ha già elevato una protesta solenne contro la Turchia. Speriamo che persone turche possono distinguere tra il giusto e lo sbagliato e correggere i loro errori” ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying durante un briefing quotidiano con la stampa.

Il ministero degli Esteri turco ha criticato duramente la Cina sabato per le detenzioni di massa degli Uiguri, turcofoni e musulmani che vivono nella provincia occidentale dello Xinjiang, e ha annunciato che il poeta uiguro Abdurehim Heyit è morto in carcere mentre scontava “otto anni di carcere per una della sue canzoni”. Ieri Pechino ha pubblicato un video di un uomo che si identifica come Heyit affermando che è ancora vivo. Hua ha definito la presa di posizione della diplomazia turca “abietta” e affermato che l’accusa della morte di Heyit è “un’assurda bugia”, “estremamente sbagliata”. “Ho visto il video online ieri che mostra non solo che è vivo ma anche che gode di ottima salute” ha detto Hua.

Un panel di esperti Onu ha affermato che quasi un milione di uiguri e appartenenti ad altre minoranze turcofone è detenuto in “campi di rieducazione” nella provincia di Xinjiang, dove vivono oltre dieci milioni di uiguri. La Turchia ha affermato che il trattamento degli uiguri da parte della Cina è “un grande imbarazzo per l’umanità”, con quella che è forse la condanna più forte da parte di un Paese musulmano: molti hanno preferito tacere nel timore di danneggiare i rapporti con Pechino. Le vicende degli uiguri cinesi sono molte seguite in Turchia, Paese che condivide con la minoranza legami culturali, linguistici e religiosi e ospita decine di migliaia di uiguri.

(font Afp)