Belt and Road, studio: in cinque anni 460 mld Usd di investimenti

Vantaggi per paesi che hanno aderito a iniziativa, ma anche timori

GEN 23, 2019 -

Roma, 23 gen. (askanews) – L’Iniziativa Belt and Road per le infrastrutture euroasiatiche, lanciata dalla Cina dal 2013, in cinque anni ha già portato investimenti per 460 miliardi di dollari. Lo sostiene un rapporto dell’assicuratore Euler Hermes di cui dà notizia oggi il South China Morning Post.

Il commercio lungo le cosiddette nuove Vie della Seta dovrebbero crescere quest’anno di 117 miliardi di dolari. La Cina potrà assicurarsi 56 miliardi di dollari di nuve esportazioni, mentre importerà 61 miliardi di dollari di merci da 80 paesi inglobati nell’iniziativa.

Il progetto, che è una bandiera del presidente Xi Jinping, in realtà sta portando benefici – secondo lo studio – anche a paesi che o hanno rifiutato gli investimenti o devono ancora accettarli, come è il caso della Corea del Sud. Questo, secondo lo studio, grazie alla migliore connettività e alle migliori infrastrutture regionali, che hanno una ricaduta positiva su tutt il sistema.

Il progetto cinese, insomma, sta portando vantaggi e pare avere grandi potenzialità, ma presenta anche criticità importanti. E’ il caso del Pakistan, che è il principale beneficiario degli investimenti cinesi. In realtà, Islamabad rischia di essere schiacciata dal debito nei confronti di Pechino. Un altro caso è quello dello Sri Lanka, che ha dovuto assegnare a un operatore cinese il grande porto di Hambantota per 99 anni a causa del debito accumulato.

Questi i motivi che hanno portato una vecchia conoscenza della politica asiatica, il primo ministro malaysiano Mahatir Mohamad, a bollare Belt and Road come “una nuova versione di colonialismo”.