Tnesioni Italia-Francia, Moavero: dobbiamo abituarci ad aspro dibattito europeo

Ma "rimaniamo Paesi amici e alleati", questo "non cambia"

GEN 22, 2019 -

Bruxelles, 22 gen. (askanews) – Con la Francia “rimaniamo Paesi amici e alleati” e questo “non cambia”, nonostante le discussioni “franche” su argomenti che possono magari essere particolarmente delicati per una delle parti. Lo ha detto il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi oggi a Bruxelles, parlando con i giornalisti al termine del vertice Ue-Unione africana.

Interrogato sulle polemiche sollevate da esponenti del governo italiano nei confronti di Parigi, e in particolare le accuse di “neocoloniasmo” nei confronti dei paesi dell’Africa sub-sahariana, Moavero ha sostenuto, in sostanza, che bisogna abituarsi a questo nuovo contesto: il dibattito politico europeo, anche in vista delle elezioni europarlamentari di maggio, sta diventando sempre più transnazionale, sta nascendo un vero e proprio spazio politico europeo anche a livello di opinione pubblica, e questo comporta anche il rischio che a volte si creino polemiche fra un paese e l’altro.

Sul suo incontro di ieri con il collega francese Jean-Yves Le Drian, Moavero ha riferito che è stato “un colloquio franco, nel senso che è stato estremamente aperto ed esplicito, ma da inquadrarsi nell’arco dei colloqui che si svolgono fra i rappresentanti di paesi, di Stati che rimangono amici e alleati”.

“Naturalmente – ha continuato il ministro – la percezione delle dichiarazioni è anche estremamente soggettiva: la percezione francese è quella che è stata poi esplicitata dalle fonti che si sono espresse; da parte nostra questo fa parte del dibattito più ampio che ci accompagnerà e al quale dobbiamo forse abituarci anche per i toni e per i temi toccati forse più sensibili, verso le elezioni europee”.

“C’è un grande dibattito in questo momento in Europa – ha sottolineato Moavero – su come l’Europa dovrà essere, su come dovrà configurarsi, ci sono visioni diverse che si confrontano negli Stati e fra gli Stati. Noi siamo più abituati al dibattito anche aspro e duro all’interno degli Stati, nelle nostre elezioni politiche o regionali; siamo meno abituati a vedere questo su scala europeo. Queste elezioni – ha notato – ci stanno portando in quel terreno, e in questo senso si realizza forse quello spazio pubblico europeo di cui per tanto tempo si è parlato”, un concetto che è stato sviluppato in particolare dal filosofo tedesco Jürgen Habermas. “Se vogliamo – ha osservato il ministro – questa è l’Europa politica, anche se magari arriva in un modo un po’ ruvido”, ha osservato ancora Moavero.

“Non siamo abituati – ha ripetuto poi il ministro rispondendo in inglese a una giornalista americana – ad avere un reale dibattito politico a livello transnazionale, e probabilmente la campagna per le prossime elezioni dell’Europarlamento sarà caratterizzata in modo che ci sarà un impatto delle diverse posizioni sull’Europa e su certe politiche anche nel dibattito fra diversi paesi membri”, ha poi spiegato il Moavero.

E a chi ricordava come i francesi abbiano trovato i commenti italiani non amichevoli ma “offensivi e non rispettosi”, ha replicato: “Sollevare argomenti che possono essere percepiti come molto sensibili da una delle parti non è di per sé un’offesa. Discutiamo apertamente, ognuno con le proprie ragioni, e poi cercheremo possibili sintesi, e idealmente buone soluzioni”. Ancora amici, dunque? “Siamo amici, non c’è discussione su questo”, ha risposto ancora il ministro, ricordando che “siamo entrambi membri dell’Ue, membri fondatori” insieme da quasi 70 anni, e “membri delle stesse alleanze: non ci sono cambiamenti in questa prospettiva più ampia”, ha concluso Moavero.