Monaco,ristoratore: ragazzi rifiutano lavoro per redddito cittadinanza

Preferiscono tornare in Italia

GEN 16, 2019 -

Roma, 16 gen. (askanews) – Sul sito degli italiani a Monaco di Baviera, è stata pubblicata la lettera di un ristoratore italiano nella città bavarese che denuncia come diversi ragazzi italiani abbiano rifiutato offerte di lavoro nel suo locale preferendo tornare in Italia con la motivazione: “Ci danno il reddito di cittadinanza”.

Il sito “Buongiorno Monaco” premette alcune considerazioni prima di pubblicare la lettera: Riceviamo – scrive il sito – e pubblichiamo questa lettera di un ristoratore deluso dal comportamento di alcuni giovani italiani che si erano candidati per diverse posizioni lavorative nella sua attività. Non sappiamo quali siano le reali motivazioni che abbiano spinto i futuri dipendenti a non firmare un contratto di lavoro a Monaco di Baviera, così come non conosciamo le reali motivazioni che li abbiano spinti a tornare in Italia. In ogni caso, rispettiamo la loro scelta e ci asteniamo da ogni giudizio, limitandoci alla pubblicazione della lettera. Ricordiamo, inoltre, che chiunque fosse interessato a lavorare a Monaco di Baviera può dare un’occhiata agli annunci di lavoro pubblicati su questo portale.

Di seguito il testo della lettera:

Gentile redazione di BuongiornoMonaco, sono un ristoratore che con molti sacrifici ha aperto la sua attività a Monaco di Baviera.

Il mio desiderio era quello di far respirare ai miei clienti un’atmosfera interamente italiana.

Ho puntato quindi ad un menù che riproponesse i grandi piatti della tradizione culinaria del Belpaese, cercando di adeguarlo ai gusti di una clientela internazionale. Moltissime materie prime che i miei cuochi utilizzano sono prodotti da aziende italiane.

Ho sentito anche il bisogno di occuparmi personalmente dell’arredamento, acquistando quasi tutto Made in Italy. Devo dire che ne sono molto soddisfatto e i miei clienti apprezzano la scelta.

Amo molto l’Italia e per completare la mia opera, avrei voluto anche assumere personale italiano. Ho pensato che non sarebbe stato difficile vista la difficile situazione economica che c’è da quelle parti.

Così, in vista dell’apertura, ho iniziato a pubblicare degli annunci e a fare dei colloqui specificando ogni volta che la paga sarebbe stata in linea con quelle della capitale bavarese, con regolare contratto di lavoro e senza alcuna pretesa sulle mance che a Monaco sono sempre abbastanza generose.

Alla fine sono riuscito a trovare dei ragazzi italiani, arrivati da poco a Monaco, ma che sembravano molto entusiasti per la loro prima esperienza lavorativa all’estero.

Un mio collaboratore si è occupato di spiegare loro quali documenti sarebbero stati necessari per poter lavorare, ma prima della firma del contratto, a pochi giorni dall’apertura, mi ha informato che non si sarebbero presentati perché hanno scelto di tornare in Italia per ricevere il reddito di cittadinanza. Confesso che non sapevo di cosa stesse parlando e non riuscivo a crederci.

Ho dovuto cercare nuovo personale in fretta e furia e purtroppo è stato difficile non guardare con sospetto i giovani italiani che hanno bussato alla mia porta in cerca di lavoro.

Sono rimasto molto amareggiato perché non pensavo che di questi tempi si potesse rifiutare un lavoro che sicuramente offre più sicurezza di qualsiasi altro sussidio.

Scusate lo sfogo.