Negoziati Tokyo-Mosca su trattato di pace: un percorso accidentato

Lavrov: Giappone riconosca sovranità russa su Curili Meridionali

GEN 14, 2019 -

Roma, 14 gen. (askanews) – Le posizioni sono ancora lontane, tra Mosca e Tokyo, sullo scottante tema del trattato di pace che Giappone e Russia non hanno ancora firmato dalla fine della Seconda guerra mondiale. E l’ostacolo maggiore a questo passaggio continua a essere la mancata soluzione della questione territoriale relativo alle isole Curili meridionali, che i giapponesi chiamano Territori del Nord (Hoppo Ryodo). Oggi i ministri degli Esteri dei due Paesi si sono incontrati per aprire la strada al vertice che si terrà in Russia il 21 gennaio tra il presidente russo Vladimir Putin e il premier giapponese Shinzo Abe.

L’incontro tra il capo della diplomazia nipponica Taro Kono e il ministro russo Sergei Lavrov viene dopo che a novembre Putin e Abe hanno concordato a Singapore di dare un’accelerata ai negoziati a partire dalla Dichiarazione congiunta nippo-sovietica del 1956, che ha aperto a Tokyo le porte dell’Onu e ha consentito i commerci con Mosca, ma non ha risolto la questione territoriale.

“La divergenze relative alla fine della seconda guerra mondiale non sono semplici”, ha spiegato Lavrov. “Abbiamo confermato – ha continuato il ministro russo – di essere pronti a lavorare sulla base dela dichiarazione del 1956, cosa che signfiica prima di tutto il carattere indiscutibile, dall’inizio, del riconoscimento da parte dei nostri vicini giapponesi del bilancio della seconda guerra mondiale nella sua interezza, compresa la sovranità della Russia su tutte le isole”.

Questa, ha detto ancora Lavrov, è la posizione “di base” e “senza progressi in questa direzione è difficilissimo ottenere progressi su altre questioni”. Ma, ha detto ancora il ministro russo, ci si trova “all’inizio del cammino”.

Kono ha espresso una posizione più sfumata. “Sulla base della decisione dei due leader di accelerare i negoziati per il trattato di pace, voglio continuare intensamente la discussione. Bisogna realizzare un rapporto che estenda fino al massimo limite il potenziale negoziale”, ha sostenuto il ministro nipponico, affermando: “Voglio che la visita in Russia del primo ministro porti i suoi frutti”.

Le isole Curili meridionali – Iturup (Etorofu in giapponese), Kunashir (Kunashiri), Shikotan e il gruppo di isolette Habomai – sono state occupate da Mosca alla fine della seconda guerra mondiale. La Russia dichiarò guerra al Giappone il 9 agosto 1945, tre giorni dopo il bombardamento atomico su Hiroshima da parte statunitense e nello stesso giorno dell’atomica su Nagasaki.

Per Abe la restituzione parziale degli Hoppo Ryodo è un’importante bandiera, ma le isole sono strategiche per la Russia perché permettono il controllo della proiezione verso il mare aperto della Flotta del Pacifico, sono situate a un tiro di schioppo dall’Arcipelago nipponico, oltre ad avere un importante potenziale di sviluppo economico.

Nella dichiarazione congiunta di novembre Putin e Abe hanno concordato sulla restituzione, dopo la firma del trattato di pace, delle Habomai e di Shikotan al Giappone. Resta aperta tuttavia la questione delle altre due isole, sulle quali Tokyo vorrebbe uno status che consenta lo sviluppo economico congiunto, secondo la formula che viene definita “restituzione di due isole più alfa”.

L’altro tema cruciale è quello che riguarda l’utilizzo delle isole dopo la restituzione. Tokyo parla di una smilitarizzazione complessiva delle Curili meridionali, mentre la Russia vuole semplicemente la garanzia che nelle isole restituite non vengano collocate basi militari degli Stati uniti.

In questo senso, Lavrov oggi è stato chiaro, sostenendo che gli Usa dovrebbero essere coinvolti nei negoziati per il trattato di pace. “Abbiamo lanciato oggi un avvertimento molto serio”, ha detto Lavrov, mettendo in dubbio la capacità di Tokyo di risolvere tutte le questioni sul tavolo “vista la dipendenza” da Washington.