Sudcorea, condannata la regina delle spycam porno

Migliaia di video rubati in bagni e camerini dei negozi

GEN 10, 2019 -

Roma, 10 gen. (askanews) – La co-fondatrice del più grande sito pornografico della Corea del Sud è stata condannata a 4 anni dopo mesi di crescenti polemiche sulla diffusione di filmati pornografici presi di nascosto.

Decine di migliaia di donne hanno marciato negli ultimi mesi in protesta contro il crescente fenomeno dei video presi da “spycam”, conosciuti in coreano come “molka”. La gran parte di questi coinvolgono uomini che filmano donne senza il loro consenso in bagni, in camerini e in luoghi pubblici.

Sorane – che ha avuto oltre un milione di utenti prima di essere chiuso nel 2016 – aveva postato migliaia di queste clip assieme ad altri contenuti pornografici.

In Corea del Sud è vietato produrre e far circolare ogni forma di pornografia.

La proprietaria del sito, conosciuta come Song, è stata condannata a 4 anni di prigione e a una multa di 1,4 miliardi di won (1,25 milioni di dollari) per la distribuzione di materiale osceno, che comprendeva anche video con protagonisti minorenni.

La 45enne, che fondò il sito Soranet nel 1999 con il marito e altri due, “ha seriamente danneggiato e distorto l’universale dignità e valore delle persone”, recita la sentenza.

Song ha vissuto come fuggitiva in Nuova Zelanda per anni, ma è stata arrestata a giugno quando è tornata a Seoul dopo che le autorità hanno annullato il suo passaporto. Il marito e un’altra coppia – tutti considerati co-proprietari del sito – hanno la cittadinanza o la residenza permanente australiana e restano latitanti.

(Fonte Afp)