Niger, vescovo di Niamey: “Padre Maccalli è vivo e sta bene”

Missionario è stato rapito il 17 settembre scorso

DIC 4, 2018 -

Roma, 4 dic. (askanews) – Padre Pier Luigi Maccalli, il missionario rapito lo scorso 17 settembre, “è vivo e sta bene”. E’ quanto riferisce in una nota pervenuta all’Agenzia Fides padre Désiré Salako, di nazionalità beninese, superiore del Distretto della Società per le Missioni africane di Benin-Niger, territorio di cui fa parte la missione di padre Maccalli, riportando delle informazioni avute dal Vescovo della diocesi di Niamey, monsignor Djalwana Laurent Lompo.

Lompo non ha potuto dire, “per motivi di sicurezza”, “su quali elementi fonda questa affermazione”, ha aggiunto padre Salako, che è colui che per primo ha avuto la notizia del rapimento del confratello e da allora segue l’evoluzione di questa vicenda tenendo i contatti con le autorità del Niger.

“La settimana scorsa padre Désiré Salako è giunto in visita alla casa provinciale a Genova, e ha voluto incontrare i familiari di padre Gigi a Madignano, in provincia di Cremona. Gli abbiamo rivolto tante domande e tante sono le speranze che ognuno di noi porta nel cuore di rivedere presto padre Gigi sano, salvo, sereno”, si legge ancora nella nota.

“La prima preoccupazione delle autorità del Niger, ma anche dell’ambasciata italiana a Niamey, è l’incolumità di padre Gigi, e ogni azione che verrà intrapresa non metterà in pericolo la sua vita”, ha commentato da parte sua padre Marco Prada. “È desiderio di tutti che questa vicenda si concluda in modo pacifico, senza inutili violenze. Per questo è necessario avere pazienza. Il tempo che passa, l’apparente silenzio, la mancanza di notizie, non devono essere interpretati come segno di inattività. Al contrario, è il clima più fruttuoso perché le parti in causa possono entrare in contatto con discrezione e fiducia reciproca”.