Nigeria, social media: il presidente è morto, al suo posto un sosia

Lo sostengono alcuni oppositori del governo, senza fornire prove

NOV 30, 2018 -

Lagos, 30 nov. (askanews) – In Nigeria diverse personalità di alto profilo, tra cui un ex ministro, hanno sostenuto che il presidente Muhammadu Buhari sarebbe morto e sarebbe stato sostituito da un sosia proveniente dal Sudan. Su Twitter, Facebook e YouTube circolano messaggi e video, condivisi e visti più di 500.000 volte, secondo cui il leader del paese più popoloso del continente africano sarebbe un impostore chiamato “Jubril”. Ma non è c’è alcuna prova a sostegno di tale teoria e il governo non ha commentato.

L’ex generale Buhari, 75 anni, è stato più volte a Londra, a partire dalla metà del 2016, per sottoporsi a cure mediche. Inizialmente la presidenza aveva fatto sapere che si trattava di cure per “un’infezione all’orecchio”; tuttavia nel paese è aumentata la preoccupazione a fronte delle prolungate assenze del presidente, che hanno alimentato la convinzione che si tratti di problemi di salute più gravi che potrebbero influire sulle sue capacità di governo.

L’assenza di informazioni sull’esatta natura della malattia del presidente, la sua magrezza e le poche apparizioni in pubblico hanno di fatto alimentato le voci sul suo stato di salute.

I primi interrogativi su chi fosse alla guida del Paese sono emersi un mese dopo il rientro di Buhari dopo una lunga permanenza a Londra. Il 3 settembre 2017 è apparso un video sull’account Twitter @sam_ezeh, condiviso più di 5.000 vole, in cui il leader del movimento degli indigeni del Biafra, Nnamdi Kanu, afferma che Buhari è morto. “L’uomo che vedete in televisione non è Buhari… il suo nome è Jubril, è sudanese. Dopo un grande intervento chirurgico lo hanno portato qui”, disse davanti ai suoi sostenitori. In un’altra trasmissione dell’emittente radiofonica illegale Radio Biafra, Kanu ha parlato di “Jubril Al-Sudani”. In entrambi i casi non ha fornito alcuna prova a sostegno delle proprie dichiarazioni.

Il leader del movimento del Biafra è uno dei principali oppositori di Buhari e del governo. Il suo movimento punta a uno Stato indipendente per il popolo Igbo, maggioranza nel Sud-Est della Nigeria.

Nonostante l’assenza di prove, la dichiarazione di Kanu è stata rilanciata da altri oppositori di Buhari, che nel frattempo si è candidato per un secondo mandato presidenziale alle elezioni in programma il prossimo febbraio. Il 5 aprile 2018, infatti, l’ex ministro del precedente governo, Femi Fani-Kayode, ha rilanciato su Twitter la tesi della morte del presidente e un suo post su Facebook è stato condiviso più di 400 volte.

La voce si è rafforzata lo scorso maggio quando un diplomatico nigeriano, Habibu Almu, venne ritrovato morto a Khartoum, capitale del Sudan. Il ministro degli Esteri disse allora che Almu era stato “pugnalato a morte” e che era stata arrestata una donna sudanese di origine nigeriana. Da parte sua, la polizia sudanese ha escluso motivazioni di carattere politico per l’omicidio, ma anche in questo caso Kanu e altri hanno sostenuto invece che il delitto era collegato a un tentativo di coprire la morte di Buhari.

Le uniche certezze in questa storia sono la malattia di Buhari, che ha costretto il presidente a lunghe permanenze all’estero nel 2017, e l’omicidio di un diplomatico nigeriano in Sudan; e quanti sostengono che il presidente sia morto sono di fatto oppositori del governo, che non hanno mai fornito alcuna prova a sostegno della loro tesi.

(fonte Afp)