Il Brasile nero di Jair Bolsonaro

La prima intervista dopo la vittoria

OTT 30, 2018 -

Rio de Janeiro, 30 ott. (askanews) – Il neopresidente del Brasile, Jair Bolsonaro, ha ribadito l’intenzione di modificare la legge sul porto d’armi, come più volte dichiarato in campagna elettorale, e ha rivelato di voler affidare l’incarico di ministro della Giustizia al giudice Sergio Moro, che ha condannato in primo grado per corruzione l’ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva.

Nella prima intervista concessa a diverse emittenti televisive all’indomani della sua vittoria alle presidenziali, Bolsonaro ha ribadito di voler liberalizzare il porto d’armi per contrastare la violenza che affligge il Paese. Lo scorso anno il Brasile ha fatto registrare quasi 64.000 omicidi, di cui il 70% con armi da fuoco, ponendosi come uno dei paesi più pericolosi al mondo.

“L’accesso al porto di armi deve essere facilitato (…) È una necessità a causa della violenza che colpisce il Brasile. Siamo in guerra”, ha affermato l’ex capitano dell’esercito. “Vogliamo cambiare la legge – ha poi precisato – dobbiamo abbassare l’età minina (per il porto d’armi) da 25 a 21 anni. Non possiamo creare ostacoli che impediscono alle persone di avere un’arma in casa per difendere la propria famiglia.

Oltre al tema della sicurezza, il neopresidente è tornato quindi sulla lotta alla corruzione, affermando di voler affidare il ministero della Giustizia a Sergio Moro, simbolo della lotta alla corruzione in Brasile nelle indagini sullo scandalo che ha travolto il colosso Petrobas. “Se lo avessi detto prima delle elezioni, mi avrebbero accusato di opportunismo, ma ne parlerò con lui e ho intenzione di proporgli, chissà, il ministero della Giustizia. Se è interessato, sono sicuro che sarà una persona di grande importanza in un governo come il nostro”, ha detto Bolsonaro, ipotizzando al contempo anche un posto per Moro alla Corte suprema.

Sim/Int2