Roma, 30 ott. (askanews) – L’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam presenterà giovedì la proiezione del secondo episodio della serie documentaristica “Matera 15/19”: “Immigrato stabilitosi a Matera”, un documentario di Vania Cauzillo per una serie ideata da Fabrizio Nucci e Nicola Rovito.
La serie documentaristica “Matera 15/19”, descrive la Basilicata e il Sud Italia per quattro anni a partire dal 2015, alla luce dell’evento internazionale che vede la Città dei Sassi – già patrimonio Unesco – Capitale europea della Cultura 2019.
Matera, Capitale europea della Cultura 2019, è un’antica ed affascinante città della Basilicata, caratterizzata dal suo isolamento e dal fatto di essere molto meno conosciuta di tante altre città d’arte italiane. Nonostante ciò, ogni anno molti stranieri decidono di fermarsi qui, alla ricerca di una nuova vita tra la storia e le bellezze della città. Migranti, stranieri, studenti e lavoratori: persone tutte diverse tra loro, ma che condividono Matera come la loro nuova casa.
Perché Matera? Da dove provengono questi nuovi abitanti? Cosa stanno cercando? Come influenzano il territorio? Cos’hanno perso e cosa guadagnato spostandosi qui? Cosa li fa sentire davvero a casa vivendo a Matera?
PAPE è senegalese. È arrivato a Matera nel 2010. Nel 2012, sua moglie e i suoi figli si sono uniti a lui qui. Si è laureato in letteratura e spera di avere “un futuro migliore” di quello che avrebbe potuto sognare in Senegal. Oggi è mediatore culturale in un centro per minori non accompagnati, un istituto a Paterno, un piccolo centro non lontano da Matera. Vive cinque giorni alla settimana al centro e poi, durante il fine settimana, torna a casa, a Matera, dove passa tutto il tempo con la sua famiglia e la sua comunità africana.
Era un vucumprà, un venditore ambulante che vendeva prodotti contraffatti – borse, scarpe – per pochi euro al giorno. Oggi è una risorsa fondamentale per il tessuto sociale di Matera.