Kirill e l’ira di Mosca: Patriarcato Costantinopoli è scismatico

Oggi Hilarion ha incontrato il Papa a porte chiuse

OTT 19, 2018 -

Mosca, 19 ott. (askanews) – Il Patriarca ortodosso russo Kirill ha denunciato il “Patriarcato scismatico” di Costantinopoli dopo il riconoscimento di una Chiesa indipendente in Ucraina, sinora sotto la tutela religiosa russa. “Il Patriarcato di Costantinopoli si è identificato con gli scismatici, ha infranto tutte le regole canoniche, ha interferito con la nostra giurisdizione e ha perdonato gli scismatici”, ha detto Kirill. “Ciò significa che si è identificato con gli scismatici e che è diventato lui stesso scismatico”, ha aggiunto in una dichiarazione di rara severità.

Il Patriarcato di Costantinopoli ha deciso la scorsa settimana di riconoscere una Chiesa ortodossa indipendente in Ucraina, ponendo fine a 332 anni di tutela religiosa a Mosca e ponendo la domanda sul futuro di milioni di credenti in questo paese, dove la Chiesa russa gode di una conseguente influenza. Furiosa, la Chiesa russa, che rivendica il maggior numero di fedeli nel mondo ortodosso, ha annunciato lunedì la rottura di tutti i suoi legami con Costantinopoli, il più antico patriarcato.

Kirill ha detto oggi che “la maggioranza assoluta dei cristiani ortodossi” ha sostenuto questa decisione, che fa temere che il mondo ortodosso si divida in due sfere di influenza. Oggi il capo delle relazioni esterne della chiesa russa, il metropolita Hilarion, è andato in Vaticano per colloqui a porte chiuse con Papa Francesco. La presenza di Hilarion a Roma in questi giorni era già stata sottolineata da Askanews nei giorni scorsi.

L’autocefalia della chiesa ucraina significa completa indipendenza, dopo che per oltre mille anni è stata autonoma, ma all’interno del Patriarcato di Mosca. La decisione ha provocato quello che da più parti è già stato definito uno scisma e che anche dal Vaticano viene seguito con attenzione. Un segnale che Bartolomeo era pronto a risolvere nel segno voluto dal presidente ucraino Petro Poroshenko, secondo lo stesso presidente ucraino, era stato l’arrivo in Ucraina degli esarchi (inviati) del patriarca. Gli esarchi di Bartolomeo, erano l’arcivescovo Daniel di Pamphilia dagli Stati Uniti e il vescovo Hilarion di Edmonton dal Canada, in Ucraina appositamente per preparare la concessione dell’autocefalia alla Chiesa ortodossa ucraina.

La Chiesa ortodossa russa considera l’Ucraina suo territorio canonico. “Stiamo dicendo che queste decisioni non canoniche di oggi del Patriarcato di Costantinopoli riguardano il destino di milioni di persone, milioni di credenti principalmente in Ucraina e nel mondo ortodosso in generale, poiché questo è un tentativo di minare le fondamenta del sistema canonico di tutta l’ortodossia”, ha detto il capo del Dipartimento sinodale del Patriarcato di Mosca per le relazioni della Chiesa con la società e i media Vladimir Legoyda.

Ai primi di settembre il metropolita russo Hilarion ha usato la parola “minaccia” dichiarando che a Mosca “non riconosciamo questa autocefalia. E non avremo altra scelta se non interrompere la comunicazione con Costantinopoli”, in particolare dopo la nomina dell’arcivescovo Daniel di Pamphilon (USA) e del vescovo Hilarion di Edmonton (Canada) come esarchi a Kiev. Inoltre nel corso di una riunione tenutasi a Londra, l’arcivescovo di Chicago e dell’america centrale, Peter, in particolare, ha parlato del suo recente incontro con il Patriarca di Gerusalemme e tutta la Palestina Teofilo III, che ha espresso a lui la sua sorpresa per la decisione del Patriarcato di Costantinopoli di inviare esarchi in Ucraina. Nel frattempo Mosca ha accusato il presidente dell’Ucraina Petro Poroshenko di cercare di ottenere il riconoscimento delle strutture religiose non canoniche e la creazione di un’unica chiesa locale autocefala in Ucraina.

In precedenza, il Patriarcato di Costantinopoli, “in preparazione per la concessione dell’autocefalia”, ha nominato i suoi esarchi a Kiev. Inoltre, il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli ha dichiarato che intendeva consegnare l’autocefalia all’Ucraina. La Chiesa ortodossa russa, a sua volta, porta avanti l’attuale “rottura delle relazioni diplomatiche” con il Patriarcato di Costantinopoli. Il Sinodo della Chiesa russa ha annunciato che non ricorderà più il Patriarca Bartolomeo durante le cerimonie religiose. Inoltre, è stato deciso di ritirarsi dalle strutture dove compaiono i rappresentanti del Patriarcato di Costantinopoli.