Esperti: serve ruolo attivo Ue in disgelo intercoreano

Un convegno organizzato da IAI e Korea Foundation

OTT 16, 2018 -

Roma, 16 ott. (askanews) – L’Unione europea deve assumere un ruolo più attivo nel contesto dei processi in corso attorno alla Penisola coreana. L’hanno spiegato oggi alcuni degli esperti intervenuti nella conferenza “EU-Korea Security Relations”, organizzata a Roma dall’Istituto affari internazionali (IAI) e dalla Korea Foundation.

Il disgelo intercoreano ha cambiato completamente il contesto dei rapporti nella regione. “Si è partiti circa un anno fa da una situazione che era sostanzialmente imprevedibile”, con una possibile escalation, e siamo arrivati, anche grazie al ruolo attivo del presidente sudcoreano Moon Jae-in, che dopodomani a Roma incontrerà Papa Francesco, a un disgelo, ha ricordato Nathalie Tocc, direttrice dello IAI e consigliere speciali del ministro degli Esteri Ue Federica Mogherini.

“L’Ue non è uno dei principali player della questione – ha continuato – ma ha fondamentalmente trasformato il modo in cui guarda alla sicurezza, non più strettamente confinato a quello che accade in Europa e nella regione che la circonda”, ha ricordato Tocci.

Si pone, tuttavia, la questione della stabilità degli accordi che possono eventualmente essere raggiunti con la Corea del Nord sul tema della denuclearizzazione. “La relazione di sicurezza con la Corea va inquadrata nel più ampio quadro dei rapporti nella regione: Usa, Cina, Giappone”, ha sottolineato Michael Reiterer, ambasciatore Ue in Corea. “Pacta sunt servanda, ma se questo non accade, questo è un tremendo pericolo per la sicurezza in Corea”, ha continuato. Il riferimento e all’accordo nucleare iraniano, dal quale il presidente Usa Donald Trump si è ritirato ponendo così un pericoloso precedente. L’Europa continua a considerare valido l’accordo, cercando quindi di salvarlo.

I temi sui quali Corea del Sud ed Europa possono collaborare sono diversi: dallo spazio alla cyberspazio. “Alla luce della natura transnazionale del cyberspazio, un approccio più multilaterale con più partecipanti dovrebbe essere enfatizzato”, ha sottolineato Lee Ji-sono della Yonsei University di Seoul.