Olanda: governo taglia sgravio fiscale, monta rabbia stranieri

Misura è contenuta nero su bianco nella finanziaria 2019

OTT 2, 2018 -

Amsterdam, 2 ott. (askanews) – Numerosi stranieri che risiedono in Olanda si sentono presi di mira dal governo del Paese, che ha previsto il taglio di un importante sgravio fiscale che li riguarda, vari decenni dopo un accordo per attirare i talenti provenienti dall’estero.

La stampa aveva già fatto filtrare questo progetto, su cui la finanziaria 2019 recentemente presentata ha tolto ogni dubbio: il taglio di questo beneficio fiscale è messo nero su bianco, per la disperazione di migliaia di stranieri. Per oltre mezzo secolo, i lavoratori stranieri altamente qualificati e che rientravano in criteri ben precisi – ad esempio reddito minimo non inferiore ai 37mila euro l’anno e competenze specifiche – hanno beneficiato della “regola fiscale del 30 per cento”. Una misura che sostanzialmente prevede un esonero del 30 per cento dalle imposte sul reddito.

Fu introdotta a metà anni Sessanta per attirare i talenti stranieri e incentivare gli investimenti diretti in Olanda. In parallelo, il premier Mark Rutte sta investendo tutto il suo peso politico in seno alla coalizione di governo per far votare la soppressione della tassa sui dividendi, al fine di attrarre le multinazionali. L’agevolazione si applica inizialmente nei primi dieci anni in cui uno straniero risiede in Olanda: consente di coprire spese come le tasse scolastiche per i bambini negli istituti internazionali. Nel 2012, il governo ne aveva ridotto la durata a otto anni. Dal 2019, lo sgravio fiscale durerà cinque anni dopo l’arrivo sul territorio olandese con applicazione retroattiva. Ed è proprio quest’ultimo aspetto quello più indigesto.

(fonte AFP) (segue)