Putin ordina di “aprire” Shikhany, la città del gas Novichok

Ma Mosca nega che lì fosse stoccata la sostanza del caso Skripal

LUG 18, 2018 -

Mosca, 18 lug. (askanews) – Vladimir Putin ha firmato un decreto per “l’apertura” di Shikhany, una delle città segrete e con status “chiuso” di memoria sovietica che ancora esistono in Russia, con la particolarità di essere abbinata alla produzione di Novichok, il gas nervino al centro dello scontro diplomatico tra Mosca e Londra. Secondo la Gran Bretagna, infatti, il Novichok è stato usato per tentare di uccidere l’ex spia Sergey Skripal e anche altri due britannici intossicati nei pressi di Salisbury il mese scorso sarebbero stati esposti a questa sostanza: si tratta di Charlie Rowley, e della compagna Dawn Sturgess, che è poi morta. E secondo scienziati russi, il gas nervino in questione veniva prodotto proprio a Shikany, nella regione di Saratov, dagli anni Settanta.

“Il presidente Putin martedì ha firmato un decreto co cui revoca lo status di entità territoriale amministrativa chiusa per la nostra città”, ha annunciato Yulia Ershova, portavoce per l’amministrazione locale, “la nostra fabbrica, filiale dell’Istituto di ricerca scientifico statale per Tecnlogia e Chima organica, è ancora funzionante ma non so cosa accadrà dopo l’apertura di Shikany”.

In Unione sovietica il regime di ‘città chiuse’ – ad accesso estremamente limitato e precluso quasi sempre agli stranieri – era applicato ad una rete di centri abitati dove si trovavano installazioni militari e istituti di ricerca di particolare rilievo strategico.

Il decreto presidenziale su Shikany, 5.500 abitanti, è stato pubblicato sul sito pravo.gov.ru senza alcun riferimento alla questione del Novichok. Alle autorità locali vengono dati sei mesi per preparare il cambio di status. Il Cremlino ha sempre negato che il gas nervino con cui è stato avvelenato Skripal sia stato in passato stoccato in questa cittadina, ma ha ammesso la sua presenza in un “altro sito” nella regione di Saratov.